Villa Hausbrandt rinasce Futuro da hotel di lusso

Villa Hausbrandt diventerà un relais di lusso. Mercoledì scorso è stato infatti firmato l’atto di compravendita della prestigiosa dimora a due passi dal Castello di Miramare. A rilevare per 2 milioni e 600 mila euro quella villa dalla Bcc Immobiliare, una società della Banca di Credito cooperativo di Staranzano e Villesse, è stata la Magesta, la spa già proprietaria del Grand Hotel Duchi d’Aosta, del Vis à Vis e del Riviera & Maximilian’s Hotel. «Diventerà un 4 stelle ma non escludo anche un 5 stelle – illustra Alex Benvenuti, amministratore delegato di Magesta – con 26 stanze dai 28 ai 54 metri quadrati ciascuna, tutte con vista mare, terrazzino e box auto riservato. Verranno realizzate una piccola spa, una piscina con vetrata a sfioro e vista su Trieste, una zona bar e ristorante: servizi che prevediamo di riservare solo ai clienti del relais».
La famiglia Benvenuti negli ultimi anni, prima di chiudere anche questo importante affare, ha investito molto per elevare ulteriormente la qualità delle sue strutture alberghiere. «Credo profondamente nello sviluppo turistico di Trieste e nell’importanza di progetti come, ad esempio, quelli del Parco del mare, della privatizzazione dell’aeroporto o del nuovo centro congressi che mi vede tra i soci fondatori della società promotrice», sottolinea Alex Benvenuti. «Ritengo importante investire in proposte che consentano anche una destagionalizzazione degli arrivi in città», aggiunge. Il nome della nuova struttura che mirerà ad attrarre una clientela di alta fascia e darà lavoro a circa venti persone, deve ancora essere deciso. Se tutto fila liscio potrebbe essere inaugurata alla fine del 2019. «Grazie alla sinergia con il nostro vicino hotel Riviera e anche alla disponibilità dei due stabilimenti di Grignano che gestiamo, alla vicinanza con il Delfino Verde e al bus navetta che metteremo a disposizione per raggiungere il centro, saremo in grado di offrire una proposta veramente esclusiva», valuta l’imprenditore.
Il progetto di trasformazione di quella dimora, che attualmente conta 1.184 metri quadrati con un parco da 13 mila, invece è già pronto ed è firmato dallo studio di architettura Metroarea degli architetti triestini Tazio di Pretoro e Giulio Paladini. I lavori sulla parte esterna dell’immobile, sulle volumetrie, sono già iniziati. Per capire i passaggi che hanno portato all’atto di compravendita del 6 giugno scorso, è bene fare un passo indietro. La villa era di proprietà della Bcc Immobiliare dal 2010. Messa sul mercato, per anni non ha riscontrato il concreto interesse di alcun investitore. Poi, l’istituto di credito ha avuto un’intuizione: commissionare allo studio Metroarea un progetto chiavi in mano di ristrutturazione che prevedesse la trasformazione della villa in struttura ricettiva. Il progetto sviluppato in accordo con la Soprintendenza e con la Commissione paesaggistica del Comune di Trieste, ha ottenuto il via libera lo scorso novembre, e a dicembre la Bcc Immobiliare ha avviato i lavori. Questo iter ha permesso all’istituto bancario di mettere sul mercato quell’immobile con un valore aggiunto: il progetto già autorizzato, i permessi già in tasca, l’idea già sviluppata. Un “pacchetto completo” appetibile e di prestigio che ha convinto Magesta a rilevare quella proprietà. Ora con la spa della famiglia Benvenuti c’è stata una sorta di passaggio di consegne anche dal punto di vista della continuità dei lavori. Magesta ha deciso di affidare anche il progetto degli interni a Metroarea. Il parco della villa, per anni abbandonato, ha perso alcuni arbusti. Ora uno studio specifico sulle essenze arboree progetterà anche la sistemazione del verde con nuove piantumazioni. L’intervento che interesserà la villa prevede una parte di ristrutturazione e una di ampliamento. «I volumi dell’edificio – precisa l’architetto di Pretoro – sono stati studiati per inserirsi nel migliore dei modi nel paesaggio circostante. L’impatto ambientale è stato valutato sia dal mare, che dalla strada per il Castello che dal lungomare di Barcola in modo che si integri nel massimo rispetto della bellezza della natura del luogo». L’edificio avrà un «taglio contemporaneo, darà la sensazione di essere incastonato tra quel verde – spiega il professionista – con particolare attenzione ai materiali di tradizione come la pietra arenaria, il corten e il legno». Grandi vetrate enfatizzeranno la vista mozzafiato.
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