Villa Bazzoni ritrova il suo antico parco tra alberi e sculture

«Un piccolo polmone verde nel rione di San Vito». Così il sindaco Roberto Dipiazza ha definito ieri lo storico parco di Villa Bazzoni, con accesso da via Navali, in occasione dell’inaugurazione e dell’apertura al pubblico.
Esteso su una superficie di 5.800 metri quadrati, l’antico parco, così come si può vedere oggi, è il frutto di un investimento di riqualificazione avviato nell’ottobre del 2017 e costato oltre 460 mila euro: «Sono stati fatti dei lavori consistenti– ha spiegato l’assessore a Lavori pubblici e Spazi verdi Elisa Lodi– con nuove piantumazioni, nuove stradine e, anche, con il controllo dello stato di salute degli alberi, per rendere accessibile e fruibile a tutti questo meraviglioso spazio». Le operazioni che hanno interessato la zona si sono infatti sviluppate tramite interventi di manutenzione della parte boschiva e di sottobosco (molto rigogliosa e a tratti «critica») e sono proseguite con il restauro e la ricostruzione dei manufatti edilizi, la sistemazione dei percorsi principali e rappresentativi del parco e la messa in sicurezza delle murature instabili e dei muretti che definivano le antiche geometrie. Collegato all’illuminazione pubblica, il parco è inoltre provvisto di un sistema di videosorveglianza per scoraggiare i vandali. I Bazzoni, che fecero costruire la villa nel 1838, erano molto legati alle simbologie classiche, come si può ammirare da alcuni elementi scultorei all’interno del parco: per esempio, il cane levriero coi due putti, che simboleggia la lupa romana e che si può ammirare al centro del giardino formale.
All’inaugurazione sono intervenuti tra gli altri l’architetto Anna Nisi, che ha diretto le operazioni, il direttore dell’Osservatorio astronomico Giovanni Vladilo e i rappresentanti della ditta Venuti, che ha eseguito l’intervento. C’è dell’altro. In occasione della Giornata nazionale degli alberi, che ricorreva mercoledì, i bambini del Sacro Cuore di San Giusto hanno colorato la mattinata di ieri con un canto di apertura, mentre i ragazzi del Nordio, calati nell’alternanza scuola-lavoro, hanno piantato una quercia da sughero. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo