Viking Orion ormeggiata all’ex Arsenale. In disarmo fino a Capodanno causa Covid
TRIESTE Una nave da crociera è ormeggiata alla banchina dell’ex Arsenale. Il viandante, che getta una fuggevole occhiata dalla sopraelevata Gvt, penserà alle consuete operazioni di refitting svolte in collaborazione tra Fincantieri e Cartubi.
Invece no. La presenza triestina di “Orion Viking” dipende da una storia di straordinaria epidemia: causa Covid l’armatore ha deciso di sospendere l’attività crocieristica fino al 31 dicembre, quindi ha chiesto a Fincantieri, costruttrice dell’unità, licenza di parcheggio. Licenza accordata, “Orion” in disarmo. La Viking aveva fermato i motori lo scorso 11 marzo poi aveva optato per una prudenziale proroga dello stop.
“Orion” appartiene a una ricca commessa che la proprietà aveva ordinato a Fincantieri nella prima parte del precedente decennio. Parliamo di ben sedici unità, la prima delle quali “Star” venne realizzata a Marghera nel 2015, l’ultima andrà in onda nel 2027. Finora le navi Viking, a eccezione dell’esordiente, sono state appannaggio del cantiere di Ancona, perchè le loro dimensioni, ridotte rispetto alle produzioni monfalconesi o lagunari, consentono l’utilizzo degli spazi marchigiani. Così “Sea”, “Sky”, “Sun”, “Orion”, “Jupiter” sono targate Ancona.
La nave, osservabile dalla Grande viabilità, stazza circa 48.000 tonnellate lorde ed è lunga circa 230 metri. La velocità di servizio è di 17 nodi, quella massima arriva a 20. Può contare su 465 cabine ed è in grado di trasportare, equipaggio compreso, circa 1400 persone.
Quando venne consegnata al proprietario nel giugno 2018, Fincantieri presentò “Orion” come un’unità connotata per il segmento di mercato di piccole dimensioni. Particolare la cura per il design degli interni, cui si erano dedicati la londinese Smc e lo studio Rottet di Los Angeles. Design di gusto “scandinavo”,: ogni cabina “balconata”, suite dalle ampie viste, due piscine, area wellness con sauna e grotta di neve.
Viking era nata originariamente come compagnia vocata alle crociere fluviali in europa, in Russia, in Cina, nel sudest asiatico, in Egitto. Sede operativa a Basilea, fulcro del marketing a Los Angeles, patron del marchio è Torstein Hagen. L’inizio fu piuttosto casuale: un gruppo di oligarchi russi, grati al manager per averli aiutati nell’acquisto di un’azienda di armamento, gli regalarono quattro battelli fluviali: non a caso il business di Hagen cominciò nel 1997 a San Pietroburgo. Poi la flotta uscì dai fiumi per affrontare i viaggi oceanici, come attesta il rapporto intessuto con Fincantieri. Ma i corsi d’acqua interni non sono mai stati dimenticati: anzi, i nuovi servizi sul Mississippi dimostrano l’attenzione verso questo mercato. —
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