Vignette “antiportoghesi” a Scoffie
TRIESTE. «Fatta la legge trovato l’inganno», recita un vecchio adagio di italica tradizione. Tant’è che appena entrato in vigore il regime delle vignette sulla rete autostradale e delle superstrade in Slovenia i triestini hanno immediatamente “fiutato” i percorsi alternativi per raggiungere le principali località dell’Istria senza pagare il pedaggio. Ma a Lubiana non sono certo così sprovveduti da non sapere quanto succede da Albaro Vescovà verso Sud. Ecco allora che il governo sloveno sta cercando un sistema per vanificare i “furbetti” triestini. Secondo indiscrezioni confermate a Lubiana è allo studio dell’esecutivo guidato da Alenka Bratušek un progetto in base al quale il regime di vignette a Scoffie entrerebbe in vigore subito dopo la linea di confine e non come avviene oggi che permette il libero accesso fino alla stazione di servizio a pochi metri dal confine. Sarebbe inoltre vietato il transito lungo la bretella di Plavie agli automezzi più lunghi di 5 metri e questo per le lamentele giunte fino alla capitale da parte degli abitanti di Scoffie che, soprattutto nel periodo estivo, dicono di essere soffocati dal traffico di roulottes e camper diretti in Istria e che non vogliono pagare la vignetta per fare solo pochi chilometri prima di raggiungere il confine con la Croazia.
Inizialmente il piano doveva diventare operativo già il prossimo 1 luglio ma è stato, per ora, congelato anche per le proteste di alcuni proprietari di esercizi commerciali sul confine in territorio sloveno i quali rischiano di essere pesantemente danneggiati dal “pedaggio a ogni costo” e parlano addirittura della possibilità che qualcosa come un centinaio di posti di lavoro andrebbero in fumo. Insomma si sta vivendo uno scontro di lobby contro lobby. Da una parte il governo sloveno che sta cercando qualsiasi nuova fonte di guadagno per le oramai vuote casse dello Stato e dall’altra quell’imprenditoria a cavallo del confine che dello status quo ha fatto la sua fortuna.
Certo se il progetto della Slovenia dovesse essere attuato allora tutto il traffico dei “portoghesi” si concentrerebbe lungo la direttrice Muggia-Lazzaretto-Valdoltra-Capodistria con camper e roulottes che intaserebbero la non certo facile viabilità muggesana. Un’altra alternativa sarebbe l’ex valico di Santa Barbara. Idem come sopra.
La decisione, se attuata, andrebbe comunque a violare, dicono i suoi detrattori sloveni, le direttive comunitarie in quanto andrebbero a incidere solo su una parte del territorio sloveno e non sarebbero estese a tuto il Paese. Il sasso comunque è stato lanciato nello stagno cercando di fare meno onde possibili.
ManzinMauro
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo