Vigili del fuoco “esclusi” dalla sorveglianza nei match allo stadio «Pronti allo sciopero»

La Uil denuncia il malumore per il ricorso a steward con supervisore un solo pompiere. Il comandante: «Decide la commissione ad hoc» 

il caso

Benedetta Moro

I vigili del fuoco di Trieste, fanno sapere i rappresentanti sindacali della Uil, sono sul piede di guerra. Tanto da minacciare lo sciopero. Il tema in questione riguarda la vigilanza nei locali di pubblico spettacolo e, nello specifico, lo stadio Nereo Rocco, quando utilizzato per le partite della Triestina calcio.

Secondo Adriano Bevilacqua (Uil Fvg), per la prevenzione antincendio sono stati inseriti recentemente, durante i match, degli steward riconoscibili dalla pettorina catarifrangente con la scritta “antincendio”, un caschetto e dei pantaloni neri con strisce giallo fluorescente. Figure di vigilanza privata che sarebbero state assoldate dalla proprietà e presenti in campo con la supervisione di un funzionario dei vigili del fuoco. Due sono i punti criticati. «Il presidio del nostro corpo è obbligatorio se è presente la vigilanza privata», precisa Bevilacqua. E poi, in questo caso, «un solo pompiere è troppo poco: lo stadio, dopo i lavori di ristrutturazione, sta aumentando la capienza (quasi 4 mila spettatori all’ultima partita, ndr) e ci sono sempre più pericoli per cui la nostra presenza è indispensabile». Tanto che i sindacati appunto, come primo passo di protesta, avrebbero inviato una lettera al Comando provinciale dei vigili del fuoco con la richiesta di spiegazioni.

Di tutt’altro avviso è però il comandante provinciale dei pompieri Natalia Restuccia, la quale premette innanzitutto che «la vigilanza dei vigili del fuoco è prescritta dalla Commissione provinciale sui locali di pubblico spettacolo, presieduta dalla Prefettura, e non da me». Della commissione fanno parte, tra gli altri, il sindaco, un esperto strutturista, un rappresentante della polizia locale e altri entri pubblici. «Cado dalle nuvole, nessuno mi ha scritto - continua -, anche perché non saprebbero che cosa scrivermi. Immagino la commissione non abbia prescritto la vigilanza dei vigili del fuoco. E così è da quando io sono arrivata da settembre 2016. So che quello stadio è utilizzato solo per alcuni posti, perché per altri settori ci sono dei lavori in corso. Quando saranno terminati i lavori, allora sicuramente ci sarà anche la vigilanza dei vigili del fuoco. Non dovrebbe essere per il momento necessario quel servizio, anche perché i vigili del fuoco si occupano della vigilanza antincendio in quegli stadi dove c’è una capienza superiore ai 10 mila spettatori (come dice il decreto ministeriale 261 del 1996, ndr)».

A proposito del decreto, leggendolo emerge che «l’entità dei servizi viene stabilita dalla commissione provinciale su proposta dal comandante provinciale dei vigili del fuoco. E che il servizio di vigilanza potrà essere prescritto dalle commissioni, su segnalazione dei comandi provinciali dei vigili del fuoco, anche per attività di pubblico spettacolo o intrattenimento svolte in ambienti di capienza o superficie inferiore a quelle indicate». E infine che, «in ogni caso, nei locali ove non sia scritto il servizio obbligatorio di vigilanza da parte dei vigili del fuoco, il gestore dovrà provvedere a garantire, durante lo spettacolo, la presenza di idoneo personale per i primi e più urgenti interventi in caso di incendio. La sua idoneità sarà accertata a cura del comando provinciale dei vigili del fuoco».

Bevilacqua chiosa: «Se non c'era rischio, perché la commissione ha previsto una vigilanza? Se è prevista la presenza dei privati assieme ai vigili del fuoco perché solo uno? Mi sembra che, com’è di moda, si scelga sempre la strada più semplice a discapito della professionalità». —

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