Vigili del fuoco, "assedio" al municipio
Dopo le accuse del sindaco, a seguito del flop del Piano neve, gli operativi dei vigili del fuoco - circa un centinaio - sono scesi in piazza per contestare il primo cittadino giuliano: "Siamo offesi e indignati, chieda scusa". Ma Dipiazza non fa marcia indietro: "La frittata l'hanno combinata loro"
TRIESTE. Hanno sperato fino all’ultimo che il sindaco smentisse le accuse lanciate contro di loro. E quando si sono resi conto che non sarebbe affatto rientrata la critica partita dal Comune dopo il flop del Piano neve ("se i pompieri non avessero chiuso la superstrada per due mattoni caduti dalla loro ciminiera, avremmo evitato quel caos"), gli operativi dei vigili del fuoco sono scesi in piazza. L’hanno fatto infischiandosene della forma che li vorrebbe sempre silenziosi, quadrati e obbedienti all’autorità. Perché, spiegano, nessuno può permettersi di "umiliare il corpo dei vigili del fuoco" senza aspettarsi una vigorosa reazione.
"Siamo stupiti, offesi e indignati dal trattamento ricevuto da Roberto Dipiazza e chiediamo ora che si scusi pubblicamente - hanno esordito i circa 100 pompieri coinvolti nel sit-in spontaneo organizzato davanti al Municipio -. Il sindaco non può permettersi di gettare la croce addosso a persone che l’altro giorno per 24, e qualcuno addirittura per 36 ore, hanno messo in pericolo la propria vita per aiutare la cittadinanza ad affrontare un’emergenza storica. Lo sa Dipiazza cosa significa lavorare sui tetti con la bora a 150? Durante la bufera di mercoledì noi l’abbiamo fatto non una, ma centinaia di volte, rischiando continuamente in prima persona".
"In 35 anni di servizio - aggiunge uno dei più anziani del gruppo -, non ho mai visto eseguire ai miei colleghi così tanti interventi. Non posso quindi accettare che qualcuno, tantomeno il sindaco che dovrebbe rappresentare e tutelare l’immagine della città, cerchi di infangarci in questo modo".
Quanto alla ciminiera della discordia, quella dietro alla caserma di via D’Alviano da cui si sono staccati i materiali che hanno fatto scattare la chiusura della Gvt, la posizione è nettissima. "Dipiazza parla di un paio di mattoni pericolanti? - proseguono i pompieri impegnati nella protesta -. Forse non si rende conto che anche un solo mattone, quando cade da un’altezza di 30 metri tra raffiche di bora record, può provocare conseguenze tremende. In quel momento la sicurezza di chi transitava in superstrada era sotto la nostra responsabilità. Non sollecitare la chiusura della Gvt, quindi, da parte dei vigili del fuoco sarebbe stata una gravissima omissione. Per essere ancora più chiari - precisa il personale operativo -, una volta verificato il pericolo, non avremmo potuto agire diversamente. Ecco perché possiamo dire di avere la coscienza perfettamente a posto".
Giudizio condiviso anche dalle decine di triestini che, in risposta alle critiche di Dipiazza, hanno espresso solidarietà e apprezzamento ai pompieri. Anche attraverso il gruppo creato su Facebook "Respingiamo le accuse del sindaco". "La gente è con noi - concludono i manifestanti che, per evitare strumentalizzazioni, ieri hanno preferito non esporre striscioni riconducibili a sigle sindacale e declinare l’appoggio offerto dai politici presenti in piazza Unità (Bandelli boys da un lato, il vicesindaco Paris Lippi dall’altro ndr) -. E vorremmo che anche il primo cittadino fosse dalla nostra parte, specie dopo lo sforzo enorme dell’altro giorno. Sia chiaro, non chiediamo riconoscimenti o lodi. Pretendiamo però che almeno non si attribuisca a noi la colpa di ciò che, nella gestione dell’emergenza, non ha funzionato".
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