Vigilanza “fantasma” nel quadrilatero, lite Ater-Comune sul patto del 2002

Caso sollevato dal M5s: la convenzione consentirebbe alla polizia locale l’accesso alle “passeggiate”. Polidori: «Inattuabile»
Foto Bruni 10.12.2017 Quadrilatero di Melara
Foto Bruni 10.12.2017 Quadrilatero di Melara

TRIESTE Le “passeggiate” interne del quadrilatero di Rozzol Melara sono da decenni terra contesa fra Ater e Comune. O forse terra di nessuno. Chi si occupa di pulire i passaggi e multare le auto in sosta vietata? Da anni i vigili non possono mettervi piede. Il Movimento 5 Stelle però ha portato in Consiglio comunale un accordo Ater-Comune del 2002 che, se applicato, risolverebbe la questione. Il vicesindaco Paolo Polidori risponde che il patto non è più valido e che bisogna ricorrere ad altri strumenti.

La questione è stata sollevata in Consiglio nei giorni scorsi dalla pentastellata Elena Danielis che, grazie al lavoro compiuto dalla presidente M5s della VI circoscrizione Alessandra Richetti, ha presentato una domanda d’attualità sull’accordo del 2002: «Ancora in gennaio abbiamo consegnato all’allora vicesindaco Roberti un atto notarile che risulta essere in vigore dal 1° gennaio 2003». Il documento, ha aggiunto, «potrebbe essere risolutivo delle problematiche relative a sicurezza e decoro, ma sembra essere completamente disatteso». Il M5s ha chiesto quindi di attuare la convenzione. Ha chiosato Danielis con la stampa: «Le “passeggiate” di Melara sono spesso ingombrate da auto in sosta vietata, per non parlare delle deiezioni dei cani. Il Comune deve fare la sua parte e non lasciare soli i cittadini».

Ma cosa prevede la convenzione? Il documento integra un accordo antecedente fra i due enti. A sottoscriverlo c’è una dirigente comunale e un dirigente Ater, oltre al notaio Luciano Pellegrini. Con l’accordo le “passeggiate” diventano «strade aperte al pubblico» e si consente l’accesso della polizia municipale. Si stabilisce inoltre che il servizio di pulizia e illuminazione sarà ripartito, all’87,5% per il Comune e al 12,5% all’Ater.

Il vicesindaco Polidori non concorda però con la tesi per cui il documento sarebbe valido: «Non è stato applicato perché non è attuabile per questioni tecniche. Purtroppo quelle non sono strade comunali e dovrebbe esserci tutta una serie di segnaletiche verticali e orizzontali per poterle considerare tali». Quanto alla sicurezza nel quadrilatero, il vicesindaco ricorre a un suo storico cavallo di battaglia: «Più passa il tempo e più divento un fanatico della videosorveglianza. Le pattuglie arrivano, si fanno vedere con le luci accese, e poi se ne vanno. Ma le telecamere rimangono e dalla mia esperienza, sia di amministratore che di imprenditore, sono efficacissime nel mantenere la sicurezza». Per metterle, conferma Polidori, servirebbe comunque una convenzione con Ater: «Penso sia l’unica soluzione per una copertura h24».

L’ex assessore del centrosinistra ed esponente di Spi Cgil Roberto Treu sostiene a sua volta l’inapplicabilità della convenzione del 2002: «Ricordo che non era applicabile, i vigili non possono entrare», dice. I residenti, però, ricordano che anni fa la polizia locale aveva accesso al quadrilatero. —


 

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