Vienna vara un “pacchetto” antiterrorismo da 290 milioni
Un ricco pacchetto, frutto della volontà di preparare il Paese alla sfida del terrorismo di matrice islamica, pensato per far trovare l’Austria pronta in caso di episodi simili a quelli di Parigi. Così ha deciso di muoversi Vienna, dove il governo ha annunciato martedì di aver raggiunto un accordo al consiglio dei ministri per dare luce verde a un super-programma per la lotta al terrorismo.
A fornire qualche dettaglio sul “Sicherheitspaket” sono stati il cancelliere Faymann (Spö) e il suo numero due, Mitterlehner (Övp). Misure necessarie a causa delle «pressioni del terrorismo» in Europa, ha specificato Faymann, aggiungendo che al programma saranno destinati tra i 260 e i 290 milioni di euro tra l’anno in corso e il 2018. Ma non è ancora stato chiarito esattamente quando il pacchetto inizierà a essere applicato e soprattutto da dove saranno prelevati i denari. In ogni caso, si tratta di un bel gruzzolo, anche per l’Austria, ma «non ci sono alternative», gli ha fatto eco Mitterlehner.
Il pacchetto prevede interventi su vari fronti. Il più consistente, quello per il «personale» esterno a disposizione del ministero degli Interni, che potrà arruolare un centinaio di nuovi esperti grazie a uno stanziamento previsto di 126 milioni di euro. Il dicastero guidato da Johanna Mikl-Leitner potrà così reclutare specialisti di indagini forensi e settore informatico. Ventinove milioni saranno invece utilizzabili per dotare di equipaggiamento adeguato agenti e forze di sicurezza, da elmetti a giubbotti anti-proiettile fino a nuove armi e cinque nuovi mezzi corazzati. Cinque milioni di euro saranno stanziati invece per sistemi di sorveglianza video da installare in punti strategici, 34 in funzione di rafforzamento dei sistemi di sicurezza informatica. Venticinque sono invece quelli assegnati alla protezione dei sistemi It del ministero dell’Interno e delle reti informatiche governative, tredici quelli per creare reti di comunicazioni sicure in caso di emergenza, sedici i milioni da erogare per creare centri di addestramento per le forze speciali di polizia e per il miglioramento delle difese degli edifici pubblici.
Infine, dodici milioni di euro saranno destinati alla prevenzione, alla “de radicalizzazione” nelle scuole e nei centri considerati più a rischio di infiltrazione da parte di fondamentalisti islamici. Ieri, intanto, è stato reso noto che sono state ben 115 in soli 50 giorni le chiamate al numero verde della chat anti-estremismo lanciata da Vienna un mese e mezzo fa. Ma non tutti si sono detti soddisfatti dalle misure proposte dal governo. I Verdi hanno parlato di decisioni da prendere con maggior «cautela» e di timori verso la costruzione di una società troppo sorvegliata. Critica anche la destra populista dell’Fpö, che ha dichiarato che alla polizia servono «più uomini».
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