Vienna, lo sceicco si compra l’hotel dei re
UDINE. L'hotel Imperial di Vienna è tra le residenze più lussuose e sicuramente quella di maggior prestigio. Quando nella capitale austriaca arrivano capi di Stato o teste coronate è scontato che alberghino qui. L'ingresso principale del palazzo dà sulla Ringstrasse. Il retro si trova esattamente di fronte al Musikverein, il palazzo che ospita i Wiener Philharmoniker e i concerti di Capodanno: inevitabile che anche direttori d'orchestra e celebrità della lirica mondiale scelgano l'Imperial per i loro soggiorni viennesi. Gli altri ospiti della lussuosa residenza viennese sono per lo più attori, finanzieri, magnati del petrolio, sceicchi, gente insomma che può permettersi le tariffe dell'Imperial.
Ed è stato appunto uno sceicco arabo a innamorarsi pazzamente dell'hotel, al punto da volerselo comprare. Da pochi giorni dunque il Wiener Hotel Imperial, già dimora 150 anni fa del duca Philipp von Württemberg e della consorte Marie Theresia, arciduchessa della casa d'Absburgo-Lorena, non è più in mani austriache, ma appartiene al signor Khalaf Ahmad Al Habtoor. O, per essere più precisi, alla società Al Habtoor Investments, un ramo del gruppo Al Habtoor, che ha sede negli Emirati Arabi. Lo ha comprato per 70,8 milioni di euro, ma lo ha fatto per amore, non per soldi. «Non mi aspetto che questo hotel mi faccia diventare ricco», ha dichiarato alla stampa austriaca Al Habtoor, che evidentemente ricco lo è già.
Volendo far propria quella stuttura da cui è rimasto affascinato, Khalaf Ahmad Al Habtoor non ha comprato soltanto un albergo, ma ha comprato anche la sua storia. L'edificio fu uno dei primi a essere costruito sul Ring, il grande viale ad anello voluto dall'imperatore Francesco Giuseppe. Il duca Philipp aveva voluto che fosse la sua residenza viennese e l'aveva fatto costruire nello stile neorinascimentale italiano, decorando gli interni con marmi di Carrara e di Siena e con sculture. Vi aveva messo piede nel 1865, ma già pochi anni dopo se n'era stancato, perché il palazzo del Musikverein, sorto in quegli anni sul lato sud, gli aveva tolto la vista e l'accesso al parco retrostante. Così già nel 1871 l'aveva ceduto a un gruppo di investitori che lo avevano trasformato in albergo, in tempo per l'inaugurazione dell'Esposizione universale di Vienna del 1873.
Da allora l'Imperial è sempre rimasto un albergo e i suoi saloni hanno visto passare la "storia". Al tempo della monarchia hanno alloggiato qui il cancelliere tedesco Otto von Bismarck, il re Milan di Serbia, lo zar Ferdinando di Bulgaria. Dopo l'Anschluss al Reich nazista, l'Imperial divenne la residenza abituale di Hitler, quando era a Vienna. E dopo la guerra, fino al 1955, fu sede del quartier generale dell'Armata rossa, che occupava i Länder orientali dell'Austria. Tra gli ospiti importanti della storia più recente figurano John Kennedy, Nikita Krusciov, il maresciallo Tito, la regina Elisabetta d'Inghilterra, il re Olav di Norvegia, Richard Nixon, Indira Gandhi, il re Juan Carlos di Spagna, l'imperatore del Giappone Akihito. Infinito l'elenco dei personaggi dell'arte e della cultura, da Thomas Mann a Luigi Pirandello, da Walt Disney ad Alfred Hitchcock, da Frank Sinatra a Woody Allen, da Zubin Mehta a Riccardo Muti.
I prezzi per una camera? Si parte da "soli" 399 euro a notte per un locale di 25 metri quadrati, sul retro, senza vista. Ma per le camere "normali" e le suite il prezzo sale immediatamente sopra i mille e duemila euro, per raggiungere i 3.149 euro per la "royal suite" di 160 metri quadrati. Nel prezzo la colazione non è inclusa, ma la limousine sì.
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