Vienna in aiuto, la Carinzia evita il crac

Il governo federale austriaco ha concesso in prestito 343 milioni per scongiurare il rischio bancarotta del Land. Il governatore Peter Kaiser: «Ma dovremo stringere la cinghia di molti buchi»
La sede centrale dell'Hypo Group Alpe Adria di Klagenfurt
La sede centrale dell'Hypo Group Alpe Adria di Klagenfurt

KLAGENFURT. Il rischio di bancarotta del Land Carinzia è per ora scongiurato. Dopo un mese di tira e molla con il governo federale, Vienna ha finalmente concesso il prestito di 343 milioni di cui Klagenfurt aveva assoluta e urgente necessità. Le casse erano ormai vuote. Da due mesi erano state bloccate tutte le spese facoltative e, ciononostante, alla fine del mese non ci sarebbero più stati i soldi necessari per pagare stipendi e servizi.

L’annuncio del via libera al prestito è giunto tuttavia a sorpresa. Lunedì si era tenuto l’ennesimo incontro tra funzionari del Land Carinzia e del ministero delle Finanze per discutere sulle condizioni del finanziamento e tutto sembrava ancora in alto mare, tanto da far ritenere necessario un nuovo incontro a livello politico per sbloccare la situazione.

Invece martedì mattina, nella riunione del consiglio dei ministri, il titolare delle Finanze Hans Jörg Schelling ha comunicato ai colleghi che le richieste della Carinzia potevano essere accolte. La decisione è stata resa pubblica in serata ed è stata accolta con grande sollievo dagli amministratori del Land. Il governatore Peter Kaiser e l’assessore alle Finanze Gaby Schaunig hanno dichiarato che la soluzione raggiunta è «per la popolazione carinziana come l’aria per respirare», anche se le condizioni poste da Vienna sono molto dure e «costringeranno a stringere la cinghia non di uno, ma di molti buchi». Quali siano queste condizioni al momento non si sa. Tra il ministro Schelling e la giunta del Land Carinzia è stato convenuto il riserbo, che tuttavia non potrà durare per molto. Già questa mattina il documento dell’accordo (sembra si tratti di un voluminoso dossier) dovrà essere esaminato e approvato dalla giunta regionale. Poi passerà all’esame della commissione consiliare competente in materia di bilancio e finanze, mentre giovedì della prossima settimana approderà all’aula del Landtag, il consiglio regionale.

In teoria, dunque, siamo ancora in una fase di approvazione, ma la Carinzia è con le spalle al muro ed è quindi da escludere che il Landtag neghi il suo consenso. Le condizioni poste da Vienna sono ancora coperte da riserbo, ma non possono che riguardare i risparmi che il Land dovrà imporsi nei prossimi anni per risanare i suoi conti. Il bilancio 2015 si chiude a 2,281 miliardi, con un disavanzo di 100 milioni circa; il debito complessivo ammonta a 3,2 miliardi.

Carinzia in bolletta: il Land a un passo dal crac
Una veduta di Klagenfurt

Se già in queste condizioni i margini di manovra erano quasi inesistenti, perché le risorse erano appena sufficienti per far fronte alle spese vincolate, la situazione diventerà drammatica in futuro. I provvedimenti più drastici riguarderanno la chiusura prevista di tre ospedali e di numerose scuole elementari (fino alla settimana scorsa si parlava di 18 sedi, ma già ieri il numero era salito a 20). I 343 milioni che ora potranno entrare nelle casse del Land giungono dalla Österreichische Bundesfinanzierungsagentur (Öbfa), l’agenzia finanziaria del governo federale. Non è un contributo a fondo perduto, ma un prestito. Come avevamo riferito a suo tempo, in conseguenza delle vicende di Hypo Bank, il rating del Land Carinzia era stato fortemente ribassato, al punto da rendergli impossibile l’accesso al credito. Da ciò il viaggio a Canossa di Kaiser e Co., per ottenere che sia l’Öbfa a chiedere i soldi in prestito, per conto della Carinzia. In altre parole, l’Öbfa, cioè il governo federale, farebbe da garante al prestito del Land, ottenendo così il denaro a un tasso ragionevole.

Dei 343 milioni, 80 dovranno essere subito restituiti alla stessa Öbfa, per precedenti debiti giunti a scadenza, una parte andranno alla holding che gestisce gli ospedali del Land e il resto sarà fatto rientrare nel bilancio. Le nuove risorse permetteranno di sbloccare molti interventi pubblici fermi da marzo.

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