Videolottery “traditrice”, sfumano i 500mila euro
Una beffa da mezzo milione di euro, o poco meno. Una delusione e un’amarezza che non potrà mai dimenticare, neppure se dovesse approdare in serie A, lui che è un buon calciatore dei dilettanti, due volte capocannoniere nel campionato regionale di Eccellenza. E tutto per colpa di un inconveniente informatico determinato da un hacker, maligno regista di una vicenda che potrebbe trovare ospitalità in un libro di Anton Cechov. Un caso di portata nazionale.
Protagonista di questo incredibile fatto è Milivoj Simeunovic, 24enne croato, calciatore del San Luigi. Il biglietto che gli attribuiva una vincita di 494mila euro, sparato lunedì da una slot del videolottery dell’agenzia ippica Tergestea di viale XX settembre dopo una giocata da pochi euro, con ogni probabilità non sarà mai pagato dalla Snai, la società che gestisce questo tipo di scommesse diffusissimo in tutta Italia. «Abbiamo capito subito che c’era qualcosa che non andava – spiegano Susanna Chiostergi e Mara Pesce, titolari dell’agenzia dallo scorso novembre – perché la Snai, appena abbiamo avviato la procedura per il pagamento della vincita, ci ha comunicato che nello stesso momento circa un centinaio di persone in varie agenzie distribuite in tutta Italia avevano vinto una considerevole cifra al videolottery. La Snai ha subito provveduto a fermare i pagamenti e a oscurare tutte le slot per quel tipo di scommessa - aggiungono – che risultano tutt’ora bloccate. Di conseguenza, coloro che hanno in mano il biglietto dovranno rivolgersi a un legale per tentare di spuntarla».
Per le due titolari dell’agenzia il danno è evidente: da un lato quello d’immagine, perché gli scommettitori hanno perso la fiducia nelle videolottery; dall’altro la sospensione di questo tipo di scommessa che sta provocando una netta riduzione dei ricavi. «Normalmente – precisano Chiostergi e Pesce – le videolottery assicuravano una significativa entrata settimanale che adesso è scomparsa. E in tempi di crisi come quelli attuali non è cosa da poco». Le due titolari stanno valutando dunque eventuali passi da compiere per vie legali.
Ma chi sta peggio di tutti è Simeunovic. «Dentro di me da lunedì si alternano stati d’animo pazzeschi – racconta – perché sono passato in poche ore dall’euforia per la straordinaria vincita alla preoccupazione, dopo le prime notizie avute dall’agenzia, per precipitare poi nello sconforto e nella delusione, quando ho saputo che il biglietto vincente è il probabile prodotto di uno scherzo informatico di pessimo gusto. Nella notte fra lunedì e martedì non ho dormito, e credo sia una cosa comprensibile. Adesso, a distanza di qualche giorno – continua il calciatore del San Luigi – sono arrabbiato e triste. Non ho più pace, mi chiamano in tanti, questa è una vicenda grottesca».
Simeunovic fra l’altro qui in città è solo, perché i suoi genitori vivono lontano da Trieste. «Dovrò riflettere sul da farsi – annuncia – anche perché non conosco bene le leggi che disciplinano questa materia e voglio fare i passi giusti. Penso comunque di rivolgermi a un legale». Milivoj è caduto dentro un incubo, dal quale è difficile risvegliarsi e che non scorderà per tutta la vita. Entrare in possesso di poco meno di mezzo milione di euro, soprattutto alla sua giovane età, significa veder mutate le prospettive di vita, poter immaginare un futuro diverso. Invece adesso lo attende un lungo contenzioso con la Snai.
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