Viaggio fra i giovani al primo "eurovoto": priorità ai diritti umani e indecisione sui partiti

Diffusa la consapevolezza dell’importanza di recarsi ai seggi: «Diritto e dovere». Fra i temi chiave l’ambiente. E c’è chi si schiera «contro sovranisti e populisti»

TRIESTE Quando si parla d’Europa ragazze e ragazzi sono molto attenti ai temi, a partire da quello ambientale. Hanno invece le idee meno chiare quando si tratta di scegliere un partito in grado di rappresentarli. Più di qualcuno non sa ancora a chi darà la propria preferenza, domenica. Tutti si sentono in qualche misura europei, più o meno soddisfatti. È il quadro che emerge andando a sondare le idee, le impressioni, le percezioni di chi oggi vive in Friuli Venezia Giulia e ha 18 oppure 19 anni: in alcuni casi, quella di domenica sarà una prima volta alle urne. Per tutti un esordio al voto europeo.

I temi chiave

Margherita Tonut è all’ultimo anno di liceo e per lei questa tornata elettorale europea rappresenta appunto anche il primo voto della sua vita. «Penso sia importante recarsi ai seggi – spiega –, anche lasciando scheda bianca se lo si ritiene necessario, perché è un diritto ma anche un dovere, che le donne hanno ottenuto recentemente e che purtroppo è un privilegio, se si considera la condizione femminile in altri Paesi». I temi che le stanno più a cuore sono «appunto la parità di genere nei confronti delle donne e della comunità Lgbt. La questione ambientale è veramente prioritaria e collegata alla possibilità di uno sviluppo sostenibile, che tenga conto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici: soprattutto dei giovani, spesso precari. L’immigrazione è un tema molto importante su cui dobbiamo lavorare tutti assieme, non chiudendo i porti o costruendo muri».

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Valori e indecisione

Eleonora Ravalli «di questa Europa» apprezza «la missione di salvaguardia dei diritti umani e di una pace duratura, e l’accordo di Schengen, che permette a giovani come me di spostarsi quasi liberamente. Senza di esso, anche solo trasferirsi all’estero per studiare sarebbe molto meno agevole – prosegue Eleonora –. Dall’altro lato l’Unione presenta pure delle falle. La più grave è la quasi totale mancanza di potere di iniziativa legislativa all’interno del Parlamento, che causa un calo di democraticità. Sicuramente andrò a votare, anche se non ho ancora deciso per chi: non farlo sarebbe una dimostrazione di indifferenza».

Idem per Margherita Toresella: «Sicuramente andrò a votare, è un diritto ma anche e soprattutto un dovere, tuttavia non ho ancora un’idea precisa su chi e quale partito». Margherita sottolinea: «Purtroppo tanti di noi non sono consapevoli di quanto l’Europa abbia un’influenza sulle vite dei cittadini, che siano essi studenti, lavoratori o imprenditori. Anche per questo purtroppo si sta assistendo sempre di più a un rafforzamento di movimenti euroscettici. Sono convinta che nel mondo di oggi l’Europa sia l’unica opzione, per vedere progressi reali in diversi ambiti. Tuttavia ha sicuramente ancora diversi problemi». Una sensibilità simile caratterizza anche Edoardo Insaghi, che specifica: «I temi cui attribuisco più importanza sono quello ambientale, quello delle riforme economiche – con attenzione particolare rivolta ai diritti sociali – e quello dei diritti umani, che comprende accoglienza e redistribuzione dei migranti». Edoardo vive «questa tornata elettorale con un po’ di sconforto data l’assenza di proposte concrete, soprattutto riguardo l’economia. Sono tuttavia convinto della crucialità delle elezioni imminenti e sono curioso di vedere se alcune tendenze reazionarie e illiberali si concreteranno. Spero di no».

«No ai sovranisti»

Celeste Novaro ha «molta difficoltà nel scegliere un partito ma sicuramente votando voglio andare contro sovranisti e populisti». Gabriel Maizan e Filippo de Dominis hanno una visione più critica della Ue, ma con effetti molto diversi. Gabriele afferma: «L’Europa si sta rivelando uno strumento per centralizzare ancora di più il potere in mano a pochi. Impone manovre economiche e privatizzazioni, non difende i diritti dei lavoratori e delle persone in difficoltà, compresi i migranti, spesso rinchiusi in campi senza alcuna possibilità. Voterò chi vuole fermare lo strapotere dei padroni e le politiche razziste, affinché i diritti di ogni individuo vengano rispettati così come l’ambiente che, se fosse stato una banca, sarebbe già stato salvato».

Svolta e volontariato

Filippo vede l’Europa «come una creatura fragile, vecchia, ferita, ancorata a un passato remoto. La Germania gestisce autonomamente la geopolitica europea, l’Inghilterra è fuori dai giochi e la Francia non è quella con cui Macron ha illuso il Paese. L’unica cosa che funziona è l’euro, anche se con parecchi interrogativi. C’è necessità di rinnovamento, come l’anno scorso. Voterò Lega: se vincesse il Pd sarebbe la fine mentre il M5s non ha le competenze». Patricia Sauer è tedesca e sta svolgendo il Servizio volontario europeo a Trieste. Racconta: «Il progetto è interamente finanziato dal programma Erasmus+. Essere cittadina europea ha molti vantaggi, come poter viaggiare e lavorare dove si vuole all’interno dell’Unione. Per me l’importanza dell’Europa sta nella possibilità di scambi culturali e nell’assenza di confini».—


 

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