Viaggi, Parigi ha cambiato le abitudini dei triestini

L’allarme terrorismo ha portato molti a disertare le grandi capitali europee Si punta sull’Italia fra borghi e città d’arte. Ma sempre gettonati Usa e Caraibi
Di Pierpaolo Pitich
Una veduta di Parigi
Una veduta di Parigi

TRIESTE. Uno spostamento significativo delle mete scelte per trascorrere le festività natalizie e di fine anno. Dal loro osservatorio, ed escludendo la montagna, le agenzie di viaggio del capoluogo regionale segnalano che i fatti di Parigi del 13 novembre hanno portato i triestini a modificare abitudini consolidate. A pagare il prezzo dell'allarme terrorismo e della psicosi attentati sono soprattutto le grandi capitali europee. Non solo Parigi, ma anche altre mete molto gettonate in passato come Londra, Madrid o la stessa Roma. In molti hanno optato piuttosto per una pausa rilassante alle terme, soprattutto quelle della vicina Slovenia. Ma si punta anche sul Belpaese. Non le grandi città però, bensì di preferenza città d’arte e piccoli borghi medievali. Ma c'è anche chi sceglie il viaggio lungo e costoso: mari lontani e Usa le destinazioni privilegiate.

Rispetto al buon andamento registrato negli scorsi mesi e in controtendenza con quanto avviene a livello nazionale, dove, secondo Federalberghi, aumenta del 7,7% la percentuale degli italiani che hanno deciso di mettersi in viaggio in questi giorni (tendenza qui confermata come a Trieste: più Italia che estero, con preferenza per gli agriturismi), in città si registra una flessione delle prenotazioni rispetto al passato. A incidere sul cambiamento delle scelte dei triestini pesano più fattori. Un mix di situazioni che inevitabilmente parte da quanto è accaduto a Parigi. «È come se le lancette si fossero spostate in avanti» - commenta Serena Cividin dall’omonima agenzia -. «Dopo gli attentati, molti triestini hanno deciso di non mettersi in viaggio e di riscoprire le festività da trascorrere a casa insieme alla famiglia. E di posticipare le partenze a gennaio o febbraio. Natale e Capodanno sotto tono dunque. Sulla bilancia pesa da una parte la paura del terrorismo e dall'altra si valuta il considerevole risparmio economico della vacanza. Chi ha deciso di partire ha optato per le mete italiane, mentre in Europa tiene la Spagna. Ma, per chi se lo può permettere, resistono i grandi viaggi: su tutti, le destinazioni al caldo dei Caraibi e la Thailandia».

Un dato emerge su tutti. Per un motivo o per l'altro le vacanze natalizie e di fine anno dei triestini saranno all'insegna del Belpaese. Ma al contrario di quanto accadeva in passato, a essere privilegiate non saranno le grandi città, bensì i luoghi meno conosciuti. «Si va alla scoperta degli splendidi borghi medievali, in particolare in Toscana, Emilia e Marche» - afferma Rina Anna Rusconi (La via degli artisti viaggi) -. «Dopo Parigi c'è stato un prevedibile crollo delle capitali europee: tengono solo Vienna, Praga, Budapest e c'è una riscoperta per Atene, raggiungibile con il traghetto, visto che la psicosi attentati penalizza soprattutto i viaggi in aereo. Insomma si fanno scelte più oculate e si privilegiano le mete più protette. Ma c'è anche chi sceglie viaggi più lunghi e suggestivi, come Caraibi e Usa».

Un'alternativa molto gettonata dai triestini è quella di staccare la spina negli stabilimenti termali. «Si può parlare di un vero boom delle terme, soprattutto quelle della Slovenia, che offrono relax, benessere e prezzi vantaggiosi» - rileva Alessandro Russiani dalla Fratelli Cosulich -. «Tengono bene anche le crociere nel Mediterraneo e Caraibi. Va detto che i fatti di Parigi hanno condizionato queste festività e hanno fatto crollare le destinazioni verso le capitali di tutta Europa. Ma chi aveva già fissato la vacanza a Parigi o Eurodisney prima degli attentati, ha confermato la prenotazione».

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