Viaggi casa-lavoro ed effetto Covid? Ecco il sondaggio che svela il legame

Al via l’indagine del Dipartimento di Scienze economiche sulle nuove abitudini dei triestini in fatto di mobilità. IL LINK AL QUESTIONARIO
Foto BRUNI Trieste 08.04.2020 Emergenza Corona virus: la polizia municipale effettua controlli a tappeto sui bus in piazza Goldoni
Foto BRUNI Trieste 08.04.2020 Emergenza Corona virus: la polizia municipale effettua controlli a tappeto sui bus in piazza Goldoni

TRIESTE. Con quale mezzo raggiungevi il centro prima della pandemia? E adesso come ti sposti? Rispetto al percorso che scegli per raggiungere il centro, che percentuale è coperta da piste ciclabili e da aree pedonali? Sono alcune delle domande a cui i triestini saranno chiamati a rispondere.

Il Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche dell’Università di Trieste, infatti, ha avviato un’indagine approfondita per cercare di scattare una fotografia sulle abitudini di chi ogni giorno - per lavoro, per svago o per ragioni scolastiche -, si sposta appunto verso il cuore della città. Fotografia che terrà conto inevitabilmente dei cambiamenti che possono essere stati determinati dall’emergenza Covid-19.

Particolare attenzione viene riservata, inoltre, alla sensibilità ambientale e ia motivi che spingono a scegliere un mezzo rispetto ad un altro per arrivare in centro città. Il progetto, il cui responsabile scientifico è il docente di Economia applicata, Romeo Danielis, prevede in una prima fase la raccolta dei dati che saranno aggregati in forma anonima.

I lettori del Piccolo possono trovare qui il link al quale collegarsi per poter rispondere al semplice questionario e contribuire così a fornire un campione più ampio di analisi. Chi vorrà potrà farlo fino al 28 agosto (dieci giorni a partire da oggi).

Nella seconda fase i risultati ottenuti – interessanti certamente anche per l’amministrazione comunale, per la Trieste Trasporti e per chi intende fare investimenti legati alla mobilità – saranno elaborati e pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Regaleranno un ritratto delle abitudini in materia di mobilità, con la variabile Covid-19 che potrebbe aver inciso in maniera significativa sui mezzi scelti per arrivare in centro da Roiano piuttosto che da Valmaura o San Vito.

Il gruppo di lavoro di Danielis ha già raccolto una serie di dati tra gli studenti, interviste fatte dal vivo che hanno evidenziato una prima tendenza che i risultati del sondaggio, una volta completato, potranno rafforzare o rivedere: i giovani dopo lo sconquasso generato dal Covid-19 utilizzano meno i mezzi pubblici.

«Si muovono di più a piedi o magari in bicicletta, e utilizzano meno di prima l’autobus – spiegano dal Dipartimento di Scienze economiche –. Scelte spesso dettate dall’istinto senza una scelta razionale». Del resto certamente bella stagione, scuole e università chiuse e regime di smartworking che consente a tanti giovani lavoratori di operare da casa, lasciano in questo momento una maggior libertà di scelta soprattutto ai ragazzi.

Insomma il focus mira a capire, in sintesi, che mezzo usano i triestini per muoversi in città e da cosa è dettata la scelta. «Trieste – spiega il gruppo che lavora al progetto – è una città caratterizzata da distanze limitate ed elevata densità urbana: fattori che potrebbero favorire la mobilità attiva, ovvero a piedi e in bicicletta».

L’obiettivo è comprendere sia «le ragioni oggettive della scelta – indicano – cioè quelle direttamente misurabili come il costo della benzina, dei parcheggi, il tempo che ci si mette a muoversi con un mezzo piuttosto che un altro, la percentuale di aree pedonali e di piste ciclabili, sia attitudini, atteggiamenti, non osservabili e misurabili direttamente come l’attenzione alle problematiche ambientali, l’atteggiamento verso la sicurezza stradale, la propensione all’attività fisica o, appunto, l’atteggiamento verso i rischi legati al Covid-19». 
 

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