Viaggi casa-lavoro ed effetto Covid? Ecco il sondaggio che svela il legame
TRIESTE. Con quale mezzo raggiungevi il centro prima della pandemia? E adesso come ti sposti? Rispetto al percorso che scegli per raggiungere il centro, che percentuale è coperta da piste ciclabili e da aree pedonali? Sono alcune delle domande a cui i triestini saranno chiamati a rispondere.
Il Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche dell’Università di Trieste, infatti, ha avviato un’indagine approfondita per cercare di scattare una fotografia sulle abitudini di chi ogni giorno - per lavoro, per svago o per ragioni scolastiche -, si sposta appunto verso il cuore della città. Fotografia che terrà conto inevitabilmente dei cambiamenti che possono essere stati determinati dall’emergenza Covid-19.
Particolare attenzione viene riservata, inoltre, alla sensibilità ambientale e ia motivi che spingono a scegliere un mezzo rispetto ad un altro per arrivare in centro città. Il progetto, il cui responsabile scientifico è il docente di Economia applicata, Romeo Danielis, prevede in una prima fase la raccolta dei dati che saranno aggregati in forma anonima.
I lettori del Piccolo possono trovare qui il link al quale collegarsi per poter rispondere al semplice questionario e contribuire così a fornire un campione più ampio di analisi. Chi vorrà potrà farlo fino al 28 agosto (dieci giorni a partire da oggi).
Nella seconda fase i risultati ottenuti – interessanti certamente anche per l’amministrazione comunale, per la Trieste Trasporti e per chi intende fare investimenti legati alla mobilità – saranno elaborati e pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Regaleranno un ritratto delle abitudini in materia di mobilità, con la variabile Covid-19 che potrebbe aver inciso in maniera significativa sui mezzi scelti per arrivare in centro da Roiano piuttosto che da Valmaura o San Vito.
Il gruppo di lavoro di Danielis ha già raccolto una serie di dati tra gli studenti, interviste fatte dal vivo che hanno evidenziato una prima tendenza che i risultati del sondaggio, una volta completato, potranno rafforzare o rivedere: i giovani dopo lo sconquasso generato dal Covid-19 utilizzano meno i mezzi pubblici.
«Si muovono di più a piedi o magari in bicicletta, e utilizzano meno di prima l’autobus – spiegano dal Dipartimento di Scienze economiche –. Scelte spesso dettate dall’istinto senza una scelta razionale». Del resto certamente bella stagione, scuole e università chiuse e regime di smartworking che consente a tanti giovani lavoratori di operare da casa, lasciano in questo momento una maggior libertà di scelta soprattutto ai ragazzi.
Insomma il focus mira a capire, in sintesi, che mezzo usano i triestini per muoversi in città e da cosa è dettata la scelta. «Trieste – spiega il gruppo che lavora al progetto – è una città caratterizzata da distanze limitate ed elevata densità urbana: fattori che potrebbero favorire la mobilità attiva, ovvero a piedi e in bicicletta».
L’obiettivo è comprendere sia «le ragioni oggettive della scelta – indicano – cioè quelle direttamente misurabili come il costo della benzina, dei parcheggi, il tempo che ci si mette a muoversi con un mezzo piuttosto che un altro, la percentuale di aree pedonali e di piste ciclabili, sia attitudini, atteggiamenti, non osservabili e misurabili direttamente come l’attenzione alle problematiche ambientali, l’atteggiamento verso la sicurezza stradale, la propensione all’attività fisica o, appunto, l’atteggiamento verso i rischi legati al Covid-19».
Riproduzione riservata © Il Piccolo