Via XXX Ottobre diventa pedonale e Campagna Prandi torna alla città
Pisus agli sgoccioli. Gli eurofondi per i Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile delle aree urbane sbloccati nel 2015 con la giunta Cosolini, che l’amministrazione Dipiazza dovrà rendicontare entro il 2019, stanno per essere esauriti, in particolare per la parte dedicata alla riqualificazione urbana. Ovvero uno dei tre filoni di finanziamento concesso al Comune di Trieste, arrivato secondo dopo Tarvisio nella graduatoria degli enti del Fvg.
Lavori avviati. Ciò vuol dire che i principali lavori dei progetti volti ad aumentare la qualità urbana e migliorare l'accessibilità all'area del centro storico dal punto di vista della mobilità sostenibile - questo uno dei tre indirizzi - sono finalmente partiti e, a parte il rinnovo del piano terra di palazzo Biserini, verranno terminati entro il 2017. Avviati non senza lunghi intralci dovuti a ricorsi di qua e di là da parte di enti e imprese. Quasi sei milioni dei totali 8,5 sono stati sfruttati per dare vita alla pedonalizzazione di via XXX Ottobre, al tetto del Salone degli Incanti con una guaina fotovoltaica, a Campagna Prandi con la riapertura degli spazi e a una rivitalizzazione di piazza Hortis.
Una preziosa iniezione di fondi. Sono derivanti per 5,654milioni dall’adesione al Piano di azione e coesione della Ue (Pac), per 2,7 dal Comune e per 144mila euro dall’ente camerale.
Ecco gli interventi. Sono in dirittura d’arrivo i cantieri che riconsegneranno alla città al massimo entro settembre Campagna Prandi (198mila euro) e piazza Hortis (200mila euro). Nel primo caso si apre finalmente il sentiero tra il giardino di via San Michele a via Tor San Lorenzo, area acquistata dal conte Giacomo Prandi a fine ’700, dove aveva costruito la sua villa, un edificio padronale circondato da un parco, la prima vera casa importante della strada, dove è stata realizzata anche una grotta artificiale.
L’intervento prevede un disboscamento dell’appezzamento di terra che è diventato nel tempo una specie di foresta. Vi si potrà accedere da una nuova entrata del parco accanto o appunto da via Tor San Lorenzo. Resterà chiuso invece l’antico portone che dà su via San Michele. Le risorse economiche però sono troppo esigue per riuscire a fornire tanti ornamenti come panchine e altro, sottolinea il direttore dei lavori Carmelo Trovato.
Il commento dell'assessore ai Lavori Pubblici. Elisa Lodi non esclude in futuro per terminare l’arredamento di questo piccolo polmone verde nuove iniezioni di liquidità da parte del Comune. «Per il momento non vengono nemmeno tolte le barriere architettoniche - spiega Trovato - perché l’eliminazione della pendenza non lo permetteva».
L'area verde. Quanto al giardino tra l’istituto Nautico e palazzo Biserini verrà riqualificata l’area verde e quella dei giochi (il risultato è già visibile in parte ora) con attrazioni nuove di zecca (anche inclusive, grazie al contributo della Fondazione CRTrieste), pavimentazione antitrauma, fontanelle, illuminazione a led, rivestimento di ghiaia compatta adatta anche al passaggio delle sedie a rotelle e uno spazio con lastricato in legno. C’è pure un po’ di High-line newyorkese in centro storico, perché le panchine saranno quelle continue come appunto nella zona completamente restaurata nella Grande Mela.
È passata sotto l’incudine del ricorso al Tar (intrapreso dall’impresa seconda classificata nella gara, che contestava l’applicazione del codice appalti da parte del Comune), ma ce l’ha fatta: la pedonalizzazione di via XXX Ottobre, stile via Trento, che con 900mila euro vedrà trasformato in particolare il tratto dall’agenzia viaggi fino a piazza Oberdan, lasciandola parte precedente accessibile alle auto solo per il parcheggio, diventando una zona a traffico limitato. La gara è stata espletata, l’amministrazione deve accordarsi con gli esercenti della via per pianificare l’inizio lavori (in teoria partendo da piazza Oberdan), che dovrebbe cominciare nelle prossime settimane.
L'ex Pescheria si adegua ai tempi. E infine in questi giorni dovrebbero essere aperte le buste per il montaggio della guaina fotovoltaica dell’energivoro Salone degli Incanti, che ha subìto un ritardo nell’installazione a causa dell’istanza di precontenzioso presentata dall’Associazione imprenditoriale degli edili e dei costruttori, respinta dall’Agenzia anti-corruzione, sull’obbligo per le imprese edili di avere i cosiddetti “criteri ambientali minimi”. Saranno 150 i giorni di lavoro per un’ex Pescheria al passo con i tempi.
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