Via Romana piange la morte di don Rino

Una guida spirituale dal passato calcistico. Bearzot lo definiva la miglior mezzala. Sabato alle 11 i funerali nella chiesa del Redentore
Don Rino Lorenzini si è spento a 90 anni
Don Rino Lorenzini si è spento a 90 anni

MONFALCONE Si è spento, all’ospedale di San Polo, don Rino Lorenzini. Il sacerdote aveva 90 anni. Per la comunità di Monfalcone, e in particolare per quella del rione Romana Solvay, è un lutto profondo. Il cordoglio e l’affetto nei confronti di un parroco molto amato, che ha scandito la vita a servizio delle “sue” anime, alla guida della parrocchia del Santissimo Redentore. Ha infuso amore e comprensione. Ha scolpito nei cuori il suo spirito di benevolenza, capace di determinazione e di grande chiarezza nell’affrontare le piccole e grandi prove che la quotidianità riserva. Sapeva trasmettere lo spirito più genuino e completo dell’essere umano.

Una guida, quella messa a servizio dei suoi parrocchiani, fatta di consapevolezza, responsabilità, sensibilità e incontro religioso. Il lutto ha colpito non solo Monfalcone, ma anche Cervignano, dove nacque il 5 febbraio del 1926. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1950, a completamento degli studi liceali e teologici, dall’arcivescovo monsignor Carlo Margotti, don Rino svolse il ministero a Gorizia (Piazzutta) e poi alla parrocchia del Santissimo Redentore di Monfalcone, prima cooperatore di don Nando Tonzar e poi, dal 1967, come parroco. Incarico che ha lasciato solo qualche anno fa e che ha sostenuto con straordinaria continuità, grazie anche alla sua buona salute e alla fedeltà pastorale. Don Rino è stato anche insegnante alle scuole primarie e secondarie per tutta la vita attiva.

A esprimere l’affetto in questo momento di grande tristezza e vuoto, è stata la stessa Arcidiocesi di Gorizia, che solo pochi giorni fa ha dovuto affrontare con altrettanza commozione la perdita di don Giovanni Carletti, i cui funerali si sono svolti ieri a Romans d’Isonzo. La vita di don Rino è stata all’insegna di un compito spirituale e sociale inesauribile. Il suo era un modo immediato di trasmettere, con parole semplici ma efficaci, l’impegno cristiano, sempre pronto a condividere gioie e difficoltà, lutti e momenti di festa e di aggregazione. Un sacerdote di spirito e talento anche in un campo di calcio: don Rino riascoltava volentieri ciò che il tecnico Enzo Bearzot gli aveva tributato vedendolo giocare, definendolo una “mezzala di sostanza e di riferimento. Anzi, la migliore che abbia vista in carriera».

È stato un importante riferimento per la comunità monfalconese, un faro riconosciutogli da una riservatezza schietta, espressione di incontro e di apertura e accoglienza. Una personalità forte, quella di don Rino, che alla formalità preferiva sempre e comunque la sostanza posta nel dialogo franco con le persone. Lo si coglieva dal suo modo di essere e di vivere. La celebrazione della messa rappresentava un momento di particolare dedizione ai fedeli, che sapeva accompagnare nella comprensione dei testi biblici. L’Arcidiocesi ha evidenziato la capacità di don Rino di dare spessore alla centralità della dimensione umana, parlando del «dono di un’esistenza lunga che gli ha concesso anche di poter attraversare passaggi singolari e cambiamenti epocali: il Concilio, con le sue tematiche e la sua proposta, per lui e per altri sacerdoti, è stato il punto di approdo, che ha segnato la loro esistenza. Dal modo con il quale presiedeva la liturgia e celebrava la Messa - viene aggiunto -, don Lorenzini dimostrava di vivere il Concilio».

Un pastore del suo gregge, al quale la vita non ha risparmiato sacrifici e sofferenze. Anche quando, nel settembre dello scorso anno, era stato aggredito in canonica da un uomo che non ha esitato a scaraventarlo violentemente a terra per sottrargli solo 25 euro. Don Rino gli aveva “teso la mano” cercando di capire la sua storia. I funerali del sacerdote si terranno sabato 10 settembre, alle 11, nella chiesa del Santissimo Redentore, dove la salma giungerà alle 9 per il saluto della sua gente. 

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