Via Morelli, rabbia e proteste dopo lo stop alla demolizione

Esercenti inviperiti. Kosic (Confcommercio): «Ciò che successo è allucinante» Il sindaco incontrerà il Soprintendente: «Riapriremo la strada in ogni caso»
Di Francesco Fain

«Pazzesco», «Da non crederci», «Maledetta burocrazia». I più educati reagiscono così alla notizia dell’improvviso (e sorprendente) stop imposto dalla Soprintendenza alla demolizione del rudere di via Morelli. Ma c’è anche chi utilizza un linguaggio assai più colorito con commenti, quelli pubblicabili, che vanno da «vergognoso» a «Paese delle banane».

Il giorno dopo, the day after, domina la rabbia in via Morelli. Residenti e commercianti non si danno pace. «Speravo di trovarmi alle prese con una puntata di “Scherzi a parte” girata a Gorizia. Ho atteso sino all’ultimo che spuntasse qualche telecamera e rivelasse che era tutto uno scherzo e che i lavori sarebbero ripresi. Ma non è stato così», lamentava ieri mattina un residente che ne ha le tasche piene di quella strada chiusa e di quel «maledetto rudere».

«Ciò che è successo è allucinante - allarga le braccia Benedetto Kosic, presidente mandamentale della Confcommercio -. Non posso credere che con lo stabile già abbattuto per tre quarti arrivi qualcuno e blocchi i lavori. E tutto ciò a causa della solita e immancabile burocrazia. In quella via ci sono attività commerciali in sofferenza, che hanno visto calare nettamente i propri incassi a causa di quell’edificio malconcio che ha determinato la chiusura della strada. Erano tutti contenti di vedere le ruspe in azione: ora, rimane in piedi un brandello di muro».

C’è anche chi, come i proprietari del “Banco Oro”, cerca di vedere il lato positivo in una vicenda che pare essere negativa a 360 gradi, da qualsiasi parte la sia voglia vedere. «Siccome lunedì ci sarà un incontro fra il sindaco e il Soprintendente sul caso di via Morelli, l’augurio è che si affronteranno anche le questioni della Stella Matutina e del vecchio deposito dei tram. In questa maniera, partendo da una situazione negativa potrà trarne giovamento tutta la città».

E l’amministrazione comunale? Come reagisce all’inattesa doccia fredda della Soprintendenza. La reazione è molto british, anche se non manca un annuncio importante. «L’auspicio è di poter trovare una soluzione che consenta di riprendere subito la demolizione dello stabile: in caso contrario via Morelli verrà comunque aperta». Ad affermarlo è il sindaco Ettore Romoli, in previsione dell’incontro con il Soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio, Corrado Azzolini, e i tecnici di entrambi gli enti, che avrà luogo lunedì, a Trieste per tentare di risolvere la situazione dopo il blocco dei lavori di demolizione della casa di via Morelli.

«Naturalmente, com’è sempre stato, da parte del Comune c’è la massima disponibilità a ricercare una soluzione condivisa - ribadisce il primo cittadino - tenendo presente che, a livello urbanistico, esiste già un piano attuativo che prevede un’eventuale ricostruzione secondo i dettami previsti dalla stessa Soprintendenza. Qualora la stessa autorizzi la ripresa immediata dei lavori di demolizione, si prevede il termine degli stessi entro la settimana ma se i tempi per raggiungere una soluzione dovessero andare per le lunghe, martedì 2 febbraio la strada verrà, comunque, riaperta, in quanto i tecnici comunali hanno assicurato che non esistono problemi di sorta».

Quindi, sollievo per residenti, commercianti e esercenti ci sarà.

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