Via Mazzini pedonale: primo esame superato
Per trasformare il “p-day” in un “happy day” c’è voluta una giornata d’estate, sole, poche auto in giro e una buona parte di triestini a Barcola. Al netto di questo la sperimentazione messa in atto dalla giunta Cosolini sulla futura pedonalizzazione ha passato il primo esame. La chiusura al traffico di via Imbriani e di via Mazzini non ha creato disagi per tutta la giornata, nemmeno nei punti più a rischio. Il sindaco Roberto Cosolini e l’assessore Elena Marchigiani, avvistata per l’intera mattinata passeggiare lungo il centro, possono tirare un sospiro di sollievo: «E’ andata bene», dicono in serata quando ancora però manca un’ora abbondante all’altro stop, quello di Corso Italia per la “Notte dei saldi”. Si salvi (anzi, si saldi) chi può.
Ma ieri, pure su questo, tutto è filato per il verso giusto. E’ chiaro però che tenendo quell’arteria off-limits in un giorno feriale si manderebbe in tilt tutto, come era accaduto a Natale. Il provvedimento, tuttavia, tocca soltanto l’evento commerciale e non sarà la norma. Anche perché è proprio quella valvola di sfogo a reggere il piano. Quando la sperimentazione diventerà effettiva, prima nei week-end e poi definitivamente, Corso Italia resterà libero alla circolazione.
La giornata non ha avuto intoppi. Certo, per capire se il “p-day” può davvero sopportare l’abituale viabilità, la sperimentazione andrebbe fatta nei giorni feriali. Lo fanno notare un po’ tutti. Indirettamente pure la Polizia municipale: «Oggi (ieri, ndr) il traffico era davvero scarso...», ammettono.
Due i punti potenzialmente critici. Via Valdirivo, innanzitutto, dove a causa dello stop ai mezzi in via Imbriani e via Mazzini, col “Piano Marchigiani” vengono fatti confluire pure i bus: 9, 10, 11, 18 e 25. Non è poco. Il tratto, centralissimo, porta spesso gli automobilisti del lunedì mattina a spazientirsi. E’ zona di negozi, quella. Dunque di carico merci. Mettiamo che un camion deve rifornire Marchigomma, per dirne uno. Ora di punta: accosta, attiva le quattro frecce e scarica. La strada, inevitabilmente, si restringe. Magari in quell’istante arriva la 9. Sfortuna vuole che sopraggiunga pure la 10. Entrambi devono far scendere e salire la gente: lì la via, di colpo, si trasforma in un’unica corsia, con un furgone davanti. E una cacofonia di clacson.
Tutto tranquillo ieri pure sull’altro nodo, quello di piazza Goldoni all’incrocio con Corso Saba per svoltare in via Carducci. Lì si potrebbero ammassare le auto provenienti da Corso Italia, a cui sarà vietato girare in via Imbriani, e dalla galleria Sandrinelli. Tutti problemi che non si sono posti ieri.
L’assessore Marchigiani può cantare vittoria: «Il traffico veicolare non è stato intaccato - commenta - e questo dimostra che il sistema tiene. Certo, siamo in estate, ma per come è andata è una risposta concreta a chi nei giorni scorsi si è fregiato di essere un grande esperto...può mettersi a riposo». Il riferimento è alle critiche di Roberto Camus, docente universitario ed ex consulente del Comune nella giunta Dipiazza. «La sua visione era puramente trasportistica, legata alla velocità dei bus, mentre noi con la pedonalizzazione puntiamo a rivitalizzare il centro e il commercio», rileva l’assessore. Soddisfatto Cosolini: «Smentite le previsioni nere della vigilia». Nemmeno le deviazioni dei bus e le fermate provvisorie hanno pesato più di tanto. A parte su chi, ignaro del “Piano Marchigiani”, si è messo ad attendere invano in via Mazzini e in via Imbriani e se l’è presa con la Trieste Trasporti perché il bus non passava mai.
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