Via libera per dieci anni alla Ferriera
Siderurgica Triestina, la società del Gruppo Arvedi proprietaria della Ferriera di Servola, ha sostanzialmente incassato ieri l’autorizzazione a operare con l’area a caldo (altoforno, cokeria, macchina a colare) per i prossimi dieci anni. Ciò a patto che vengano rispettati limiti tassativi sul contenimento delle emissioni che saranno verificate con controlli più scrupolosi e puntuali. L’annuncio della continuità del reparto siderurgico dovrebbe essere dato prima di Natale dallo stesso cavalier Giovanni Arvedi ai dipendenti. Si è concluso infatti ieri dopo una lunga riunione protrattasi dalle 9 fino al primo pomeriggio nella sede di via Giulia della Regione il procedimento di fronte alla Conferenza dei servizi per l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla stessa Siderurgica Triestina. Si è trattato di un iter lungo, incominciato a primavera e che ha richiesto ben otto sedute. Alla Conferenza hanno partecipato, oltre alla Regione, il Comune e la Provincia di Trieste, l’Arpa, l'Azienda per l'assistenza sanitaria n.1, l’Acegas, i Vigili del Fuoco e, senza diritto di voto, rappresentanti dell'azienda.
«La Conferenza ha approvato all'unanimità una serie di documenti - fa rilevare una nota dell’amministrazione regionale - che costituiranno gli allegati dell'Aia che sarà rilasciata nei prossimi giorni dalla Regione. Tra i documenti approvati sono sicuramente più rilevanti quelli relativi ai limiti alle emissioni e ai controlli. Per quanto riguarda i limiti - afferma la nota - va osservato che il documento prevede un periodo transitorio, fino al completamento degli interventi strutturali già in corso di riduzione delle emissioni. Per tale periodo, viene sostanzialmente richiamata l'ordinanza urgente del sindaco di Trieste, che fissa limiti alla produzione dell'altoforno». In base a uno studio fatto dall’Arpa era stato rilevato che il 70% delle polveri che si diffondono a Servola è provocato dall’altoforno per cui il 23 novembre il sindaco ha notificato un’ordinanza che impone alla società di «attivarsi immediatamente per la riduzione dei fenomeni emissivi che interessano l'abitato di Servola e che provengono dalla Ferriera, in modo da garantire il costante miglioramento dei valori di Pm10 rilevati, mantenere la produzione mensile di ghisa entro le 34mila tonnellate e realizzare gli adeguati interventi necessari alla messa in sicurezza degli impianti».
A regime, invece, vengono fissati dai documenti annessi all’Aia «limiti ad ogni singola emissione, determinati in base alle migliori tecnologie disponibili. Vengono inoltre determinati valori-obiettivo delle polveri, che, se superati, daranno luogo alla riduzione della produzione. Per quel che concerne i controlli e i monitoraggi, vengono determinate frequenza e periodicità. Inoltre, sono previsti, oltre ad i controlli affidati ad Arpa, anche autocontrolli, rimessi alla Siderurgica Triestina».
«Grazie all'impegno di tutte le amministrazioni coinvolte, ritengo si sia raggiunto un ottimo risultato - ha commentato l'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito - Era indispensabile che l'insediamento produttivo fosse tenuto a osservare un provvedimento autorizzatorio, che fissasse in modo certo e univoco i limiti da osservare nel corso del processo produttivo. La nuova Aia è un'autorizzazione di nuova generazione che prevede anche procedure da attivare in caso di sforamenti ed è pensata in modo dinamico così da consentire eventuali modifiche in corso di validità».
A propria volta l’Arpa dopo la Conferenza dei servizi ha emesso una nota sulla questione delle centraline ricordando di aver avuto mandato l’anno scorso dalla Regione per acquisire la gestione delle tre stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria di proprietà Elettra (in via Pitacco e in via Svevo a Trieste e a Muggia). «L’Arpa ha proposto a Elettra di subentrare nella gestione delle stazioni di misura - rileva una nota - sottoponendo un'ipotesi di convenzione per regolare i rapporti tra i due soggetti. Purtroppo la convenzione non è stata sottoscritta in seguito alle difficoltà economiche e finanziarie della società, che hanno portato al suo commissariamento. Non risulta peraltro sussistere la possibilità di agire in via forzosa per subentrare nella gestione di tali centraline. In questo contesto nella Conferenza dei servizi per il rinnovo dell'Aia è stato condiviso un percorso per adeguare la rete di monitoraggio attorno alla Ferriera, integrando le stazioni esistenti con altre di nuova installazione, in modo da realizzare un sistema di monitoraggio articolato, rappresentativo e completamente gestito da Arpa. Tale percorso - conclude la nota - prevede l'integrazione delle attuali stazioni di Arpa (San Lorenzo in Selva-Rfi e via Carpineto) con tre stazioni di nuova installazione, di proprietà di Siderurgica Triestina, ma gestite da Arpa (via Pitacco e via del Ponticello a Trieste e Muggia): ciò risolverà in via definitiva la questione della rappresentatività della rete e della terzietà della sua gestione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo