Via libera alla centrale A2A fino al 2025

Fumi in regola: raddoppiata dal ministero l’Autorizzazione integrata ambientale del 2009 allo stabilimento di Monfalcone
La centrale termoelettrica di Monfalcone
La centrale termoelettrica di Monfalcone

MONFALCONE. Non c’è nessuna scadenza o “esame” per la centrale termoelettrica A2A di Monfalcone nel 2017. Nessuna conferenza di servizio o momento di discussione in vista. La centrale, se rispetta i limiti di legge, utilizza tutti gli accorgimenti e le migliori tecnologie disponibili sul mercato per abbattere fumi ed emissioni può continuare a lavorare ben oltre quella data, ovvero il 2025. Perché nel 2017 non è previsto alcun rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale, l’autorizzazione ambientale integrata. Semplicemente perché, e questo già nel 2014, la validità dell’Aia, che risale al 2009, e che doveva valere 8 anni (fino al 2017 appunto) è stata raddoppiata a 16 anni. Per l’A2A ma anche per tutte le altre centrali italiane che sono a posto con i parametri ambientali.

E, come nella fiaba danese scritta da Hans Christian Andersen, a scoprire che in realtà “l’imperatore è nudo”, è stata l’altra sera il sindaco Silvia Altran che, al termine di una riunione del tavolo tecnico ambientale, con Arpa, Regione e Azienda sanitaria ha saputo da A2A che la centrale «ha ottenuto dal ministero dell’Ambiente la proroga di otto anni dell’attuale Aia originariamente in scadenza il prossimo anno». Non c’è niente di strano o di nuovo, la questione risale al decreto numero 46 del 4 marzo 2014 (in attuazione a una direttiva Ue, la 75 del 2010) che a sua volta rivede le scadenze previste da un decreto del 2006, il 152. È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 72 del 27 marzo ed entrato in vigore l’11 aprile 2014. Emenda, sostituisce e abroga parti e articoli del decreto del 2006 e la maggior parte delle modifiche intervengono sulla seconda parte, proprio quella sull’Aia. Per sintetizzare si dispone che per gli impianti che sono in regola con le emissioni, che adottano particolari accorgimenti, utilizzano tutte le migliori tecnologie disponibili sul mercato e che soprattutto sono certificati Iso 14001 e registrati Emas, le scadenze dell’Aia vengano prorogate per 16 anni dalla data iniziale di rilascio.

E per l’A2A non è una novità di adesso. «Rientriamo nei parametri di legge, ci è stato comunicato nel 2014 che con il decreto c’è il raddoppio della validità dell’Aia» conferma la stessa azienda. Una notizia che però sembra che sul territorio sia emersa solo ora nonostante tutte le prese di posizione sulla prossima scadenza dell’Aia del 2017, gli annunci della conferenza di servizio e i tanti tavoli ambientali con Comune e Regione. «Noi ai tavoli abbiamo sempre detto che la centrale rispetta tutti i parametri di legge ed è conforme alla normativa europea». Nessun annuncio ufficiale però sul raddoppio dell’Aia ottenuto già nel 2014. «Ma perché dobbiamo dirlo noi? - replica, quasi meravigliata l’azienda - È una legge dello Stato, c’è un decreto, secondo noi lo sapevano tutti e comunque qualcuno doveva pur saperlo».

Un impianto, quello di Monfalcone, che per fumi ed emissioni, ribadisce l’azienda «rientra appieno nell’ambito di tutte le prescrizioni stabilite dall’Aia vigente». In pratica, a meno di incidenti gravi o modifiche legate alle direttive sulle emissioni emanate a livello europeo e recepite dall’ordinamento italiano (per ora solo annunci e nessuna traccia) secondo A2A la centrale termoelettrica è «perfettamente in regola e tale da soddisfare tutti gli standard più severi». È la stessa azienda a sottolineare che i DeNox, installati su entrambi i gruppi a carbone, sono «operativi a pieno regime e aderenti ai parametri in ordine alle prescrizioni imposte dai diversi procedimenti autorizzativi». Parametri che, come ribadito anche a metà gennaio, nell’ambito dell’abbattimento degli ossidi di azoto «risultano anche inferiori a quanto prescritto dalla stessa normativa europea».

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