Via libera ai lavori nelle seconde case e agli adeguamenti di saloni e locali: le anticipazioni della nuova ordinanza Fvg
TRIESTE Non uno strappo stile Calabria. Ma un riavvicinarsi alla vita (quasi) normale, sì. Massimiliano Fedriga, in questi giorni tra il fuoco della prudenza del governo e quello delle categorie che insistono per riaperture anticipate rispetto all’agenda fissata per la fase 2, sta limando l’ennesima ordinanza, la numero 12, per consegnare ai cittadini e all’economia il nuovo “confine” entro cui potersi muovere da domani.
Ieri è sembrato che il governatore del Friuli Venezia Giulia potesse anticipare i tempi con un provvedimento che entrasse in vigore già oggi, ma, visto il continuo confronto con Roma, si è preferito rimandare tutto di 24 ore. Le novità principali? Il via libera alla manutenzione delle seconde case, agli sport individuali e a quelli di coppia, pure alla riapertura di parchi e biblioteche, fermo restando che saranno i sindaci, come già per i cimiteri, a decidere se riaprire sulla base delle misure di sicurezza che riusciranno a mettere in atto.
In Veneto Luca Zaia ha già dato il suo ok agli spostamenti per manutenzione verso le seconde case e Fedriga, che da parte sua aveva già concesso analoga operazione per quanto riguarda le barche, anche se ormeggiate in comune diverso da quello di residenza del proprietario, va nella stessa direzione. Possibile che sia poi permesso risistemare camper e roulotte, e potrebbero ripartire, dopo lo stop via decreto, pure caccia e pesca.
Quanto agli sport, si parla di attività all’aria aperta: dal tennis all’equitazione, dalla canoa al ciclismo e al golf, tutte discipline in cui non c’è contatto fisico. Inoltre, gli atleti professionisti e dilettanti, ma solo se tesserati, potranno, sempre individualmente, riprendere gli allenamenti.
Quanto alle imprese, mentre da domani ritorneranno al lavoro quelle, soprattutto industriali, riaperte dal Dpcm governativo, dovrebbe essere consentito a chi invece è ancora costretto alla chiusura almeno di sistemare gli interni dei locali per prepararli secondo le indicazioni di sicurezza. Quando verrà loro permesso di aprire, i ristoratori dovranno per esempio prevedere tavoli distanziati, mentre estetisti e parrucchieri saranno chiamati a predisporre pannelli in plexiglass.
L’ordinanza del presidente della Regione, che sembra intenzionato a ribadire la chiusura festiva dei negozi di generi alimentari, rientrerà in un contesto in cui l’Italia tornerà a spostarsi all’interno delle regioni anche per andare a trovare i parenti. Non resterà che la forte raccomandazione a evitare comunque assembramenti, a dimenticare ancora per un po’ pranzi e cene in compagnia, a non consumare il “take away” in strada, su una panchina, su un muretto. E a continuare a mantenere distanze dal prossimo superiori a un metro, a indossare mascherine, sciarpe, fazzoletti per coprirsi naso e bocca, a igienizzarsi le mani con il gel e a indossare i guanti monouso messi a disposizione nei negozi. Buone norme di comportamento che servono a tenere sotto controllo la curva del contagio e a far sì che la Regione possa insistere a Roma per riconquistare qualche altra libertà. —
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