Via libera agli affidi dei cani sequestrati sulla Gorizia-Villesse
GORIZIA Il pubblico ministero ha autorizzato gli affidi dei cuccioli di cane sopravvissuti perché alcuni, purtroppo, sono deceduti in quanto affetti da gravi patologie virali.
È questo lo sviluppo dell’operazione condotta, nei giorni scorsi, dalla Polizia stradale assieme al corpo forestale regionale/stazione forestale di Gorizia. In quell’occasione vennero sequestrati nove cuccioli ad un trasportatore che, provenendo dalla Slovenia, fu fermato dalla Polstrada lungo l’autostrada A34 Gorizia-Villesse. Il traffico illegale internazionale di cuccioli permette guadagni considerevoli con investimenti minimi: «caratteristiche - spiegano le forze dell’ordine - che fanno sì che quest’attività risulti di grande interesse per le persone senza scrupoli. Acquistano i cuccioli, ad un prezzo molto vantaggioso, negli allevamenti abusivi dell’Est-Europa dove non vengono rispettate le norme igienico/sanitarie e di benessere animale».
In quell’occasione, vennero rinvenuti nel bagagliaio dell’auto due contenitori di plastica all’interno dei quali c’erano nove cuccioli di cane «in precarie condizioni igieniche e privi di documenti relativi al trasporto e senza vaccinazione antirabbica». Sei erano barboncini e tre bulldog francesi. Avevano un’età tra le 4 e le 8 settimane, per cui quasi tutti con il divieto di viaggiare senza la madre. Fatte tutte le verifiche, sono stati posti sotto sequestro sanitario e affidati ad una struttura della zona, specializzata nel recupero di animali in difficoltà.
Il conducente, un italiano di 46 anni di cui non sono state fornite né le generalità né le iniziali, è stato denunciato in stato di libertà per “maltrattamento di animali” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia. Inoltre, allo stesso è stata contestata l’introduzione illegale in Italia di animali da compagnia, che prevede il pagamento di una sanzione da 500 a 1.000 euro per ognuno dei nove cuccioli trasportati.
Un traffico illecito senza soste che ha l’obiettivo di soddisfare le numerose richieste di cuccioli di “razza” a prezzi competitivi a discapito del circuito legale di vendita dei cani e del benessere degli stessi. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo