Via libera agli accordi sui casoni a Grado

La Regione ha stanziato 500mila euro. I privati potranno co-finanziare manutenzioni e dragaggi
Un casone in laguna
Un casone in laguna

GRADO. Dopo lunghi anni i concessionari di mote e casoni potranno stipulare accordi con l'amministrazione regionale per effettuare opere di manutenzione ordinaria e straordinaria delle vie d'accesso (che non costituiscono canali lagunari). In poche parole il riferimento è soprattutto per le cavane, i punti d'attracco delle mote e delle isole. Il provvedimento interessa sia la laguna di Grado e sia quella di Marano Lagunare.

 

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Lo ha reso noto è la Direzione centrale infrastrutture e territorio a seguito della legge regionale 11 agosto 2016, n. 14 cioè dell'assestamento del bilancio per l'anno 2016 e per gli anni 2016-2018 (tutto ciò a seguito di un emendamento presentato a firma di Alessio Gratton e Diego Moretti). La Regione ha stanziato, infatti, 500 mila euro per l'annualità del 2016. Con questa norma, infatti, è stata modificata la legge regionale del 2001 ("Interventi di rilancio economico, potenziamento, miglioramento e completamento funzionale di strutture al servizio dei traffici, nonché disposizioni in materia di gestione del demanio turistico balneare") alla quale in realtà è stato inserito l'art. 16 bis che disciplina gli interventi su mote e casoni della laguna di Grado e Marano.

L'articolo in questione, spiega una nota del Comune di Grado dispone che «l'Amministrazione regionale è autorizzata a stipulare accordi con i concessionari di mote e casoni direttamente interessati all'utilizzo delle vie d'accesso alla concessione, non costituenti canali lagunari, per l'esecuzione, da parte degli stessi, di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria o per la partecipazione, da parte degli stessi, al finanziamento degli interventi quando questi siano eseguiti dall'Amministrazione regionale». Inoltre, «al fine di salvaguardare le peculiarità turistiche e ambientali delle mote e dei casoni nell'ambito lagunare, la Direzione centrale infrastrutture e territorio è autorizzata a porre in essere direttamente l'iter autorizzatorio».

 

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Per programmare congiuntamente l'attività conseguente allo stanziamento di bilancio, il Comune, sta programmando un ulteriore incontro con i diretti interessati per definire modalità e soggetto attuatore degli interventi. Sempre il Comune informa inoltre che la direzione regionale ha comunicato che l'avvio del procedimento per la definizione di un progetto di dragaggio sarà avviato entro la prossima stagione estiva e che la progettazione degli interventi potrà tener conto delle semplificazioni introdotte dal decreto 173/2016 del ministero dell'Ambiente "Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l'autorizzazione all'immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini". In poche parole passerà purtroppo ancora del tempo prima che si possa procedere perché gli iter sono incredibilmente lunghi e non si capisce proprio perché non si possono accorciare come tempistica. Perché aspettare la prossima stagione estiva per definire un progetto di dragaggio? In ogni caso finalmente la situazione si sta sbloccando. Una situazione grave che non viene risolta velocemente rischia di bloccare addirittura l'arrivo alle mote e ai casoni, tanto è il fango che si è addensato in tanti anni.

@anboemo

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