Via l’amianto dal “Duca d’Aosta” aperto il cantiere

di Francesco Fain
Impalcature all’aeroporto Duca d’Aosta. Lavori in corso. «Sogno o son desto?», potrebbe domandarsi il cittadino che percorre il tratto finale di via Trieste. La risposta? Son desto. «Sì, sono iniziati i lavori di rimozione dell’amianto dalle strutture aeroportuali - rivela l’assessore comunale all’Ambiente, Francesco Del Sordi -. Le prime transenne sono apparse nell’area dell’ex palazzina comando e della sede dell’associazione paracadutisti. Sul tavolo ci sono 300mila euro che serviranno a togliere tutto l’eternit». Del Sordi è molto soddisfatto perché si tratta di un intervento atteso da anni. «Finalmente, si inizia a vedere qualche intervento manutentivo nell’area del “Duca d’Aosta”. Il pressing che abbiamo portato avanti come Comune sta sortendo effetti. A dire il vero, questo intervento poteva iniziare prima: a causa della burocrazia e delle lungaggini conseguenti, sono stati persi almeno due anni invano. Oggi ci siamo».
Almeno dal punto di vista della tutela ambientale le cose stanno andando avanti. Ma l’aeroporto avrà un futuro? O continuerà ad essere un ammasso di macerie? «Come “Aeroporto spa” (Del Sordi fa parte del Cda, ndr) stiamo portando avanti un progetto che ci auguriamo di poter concretizzare. Certo: senza la messa in sicurezza dei tetti non si sarebbe potuto fare nulla. Pertanto, questo è un punto di partenza importante».
La Spa ha chiesto la concessione all’utilizzo della palazzina dell’aerostazione, quella che ospita la decrepita torre di controllo: l’obiettivo è di realizzare lì la sede dell’aeroporto Spa e delle associazioni che contribuiscono a tenere in vita lo scalo. Com’è noto, c’è anche una discreta dotazione economica: i 300mila euro del capitale sociale. «All’Enac Triveneto - aggiunge l’assessore Del Sordi - abbiamo presentato anche un’ipotesi di masterplan, importante non soltanto per capire come sistemare l’immenso sedime (che si sviluppa su un milione 500mila metri quadrati complessivi) assegnando ai singoli lotti una precisa destinazione d’uso, ma anche per ottenere dall’Enac l’agognata concessione delle aree esterne».
Non solo. Presto la Spa siglerà una convenzione con il Consorzio industriale guidato da Ariano Medeot. «In pratica, la società per azioni otterrà il supporto tecnico del Consorzio. In pratica, attraverso i suoi dipendenti, potremo siglare appalti e contratti». Nei prossimi giorni, comunque, se ne saprà di più.
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