Via in aula al processo agli ex vertici Coop per il crac milionario

L’ammissione delle prove in mano alla Procura e la deposizione del perito che ha analizzato i conti, programmata per aprile. Il processo sul crac Coop è entrato nel vivo.

La prima udienza del dibattimento in tribunale (in composizione collegiale) davanti ai giudici Enzo Truncellito (presidente), Francesco Antoni e Alessio Tassan, è andata in scena ieri mattina dopo il rinvio a giudizio di alcuni degli ex vertici del colosso cooperativo, disposto dal gup Laura Barresi lo scorso ottobre: si tratta dell’allora direttore generale Pierpaolo Della Valle e di due componenti del Collegio sindacale, Rodolfo Pobega e Tiziana Seriau. Michela Raffaelli, pure lei ex componente del Collegio sindacale, aveva chiesto invece il rito abbreviato e sarà giudicata separatamente. La posizione giudiziaria dell’ex presidente Livio Marchetti, deceduto lo scorso aprile, è invece estinta.

L’indagine è dei pm Federico Frezza e Matteo Tripani, i magistrati che nel 2014 avevano presentato l’ istanza di fallimento dell’azienda. I due pm avevano scoperto un bilancio in rosso quantificato in 37 milioni di euro. E i vertici della società, secondo l’accusa, avrebbero messo in atto una serie di passaggi finanziari tra le partecipate del gruppo Coop con cui sarebbe stato nascosto l’ammontare delle perdite di bilancio. Questa, almeno, l’ipotesi della Procura. La bancarotta aveva comunque svuotato le casse e il patrimonio societario mandando in fumo i risparmi di migliaia di triestini.

L’ex dg Della Valle è difeso dagli avvocati Marco Bianca e Maurizio Conti del Foro di Udine; i difensori dei due componenti del collegio sindacale, Pobega e Seriau, sono rispettivamente gli avvocati Salvatore e Filippo Capomacchia (Foro di Udine) e Federica Fantuzzi (Foro di Trieste). Lo studio legale Alunni Barbarossa, parte civile per 108 soci Coop, ha domandato una perizia sui documenti contabili della società dal 2010 in poi. —

G.S.

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