Via gli accattoni fuori e dentro il San Polo
Con lunedì prossimo niente più accattonaggio, molesto o meno, davanti e dentro gli ingressi dell’ospedale monfalconese di San Polo, negli spazi di sosta dei bus, nelle corti interne della struttura sanitaria. Come da accordi presi a fine gennaio con l’Azienda sanitaria, il sindaco Silvia Altran ha emesso un’ordinanza che vieta la questua nel piazzale Aldo Moro, antistante le strutture del Distretto sanitario, e la viabilità di accesso alle degenze.
Dalle 7 di lunedì e fino almeno le 24 del 15 giugno sarà vietato chiedere l’elemosina in ogni forma nell’area ospedaliera. Chi insistesse andrà incontro a una sanzione da 25 a 150 euro, cui potrà aggiungersi la confisca amministrativa del denaro che si sia accertato quale provento della violazione e di eventuali attrezzature impiegate nell’attività.
Il provvedimento s’è reso necessario per porre un freno a un fenomeno presente da tempo, ma divenuto sempre più invasivo e oggetto di segnalazioni da parte di numerosi utenti delle strutture ospedaliere. Oltre che da parte dell’Azienda per l’assistenza sanitaria Bassa friulana-Isontina, che negli ultimi mesi ha dichiarato una vera e propria guerra agli accattoni. Oltre al fastidio arrecato durante il giorno ai cittadini che si recano al San Polo, spesso soggetti deboli, l’Ass s’è trovata a far fronte a intrusioni notturne nell’area degenze.
La sala d’attesa del Pronto soccorso, ma anche i bagni e altri locali che fossero accessibili sono stati utilizzati a più riprese, anche di recente, dal gruppo di accattoni “dedicato” all’ospedale. L’Azienda sanitaria a dicembre s’era comunque attivata, attuando alcune misure di competenza, come la drastica riduzione degli accessi al Distretto e al blocco degenze. L’obiettivo è quello di permettere l’ingresso in orario notturno solo da tre varchi, quello principale del Distretto necessario per raggiungere la Guardia medica, quello del Pronto soccorso e quello delle degenze. Intanto sono già state chiuse le porte interne di accesso al Pronto soccorso dalle degenze (ovviamente apribili dall’interno in caso di necessità).
L’Ass ha poi sporto denuncia contro ignoti per i danni riscontrati nei bagni al primo piano utilizzati dai questuanti stranieri che erano riusciti a rimanere all’interno della struttura. «È un fenomeno presente, che non è sempre invasivo, ma va a urtare persone che si stanno recando in una struttura sanitaria, e quindi in una situazione di grande sensibilità – spiega l’assessore alla Polizia locale, Omar Greco -. Il nostro primo interesse è che i cittadini siano lasciati tranquilli, specie in situazioni così particolari».
Al momento l’ordinanza è valida 3 mesi, ma se ne valuterà il proseguimento. «Ne soppeseremo l’efficacia e poi decideremo come procedere - afferma Greco –. Abbiamo voluto dare alle forze dell’ordine e ai nostri agenti di Polizia locale gli strumenti per intervenire nel caso si verifichino situazioni spiacevoli».
Riproduzione riservata © Il Piccolo