Via Flavia nuova “terra promessa” per il commercio e bussano in sette
TRIESTE. Sono 7, per complessivi 27.267 metri quadrati, le manifestazioni di interesse pervenute al Comune di Trieste per la realizzazione di nuovi insediamenti di medie e grandi dimensioni sull’asse e nel bacino circostante via Flavia. In base al piano regolatore vigente, oggi in quell’area non tutti quegli insediamenti sarebbero possibili.
La zona – dove mesi fa Aspiag Service ha aperto un nuovo punto vendita Despar – è però l’obbiettivo di importanti gruppi della grande distribuzione. Per questo, il Comune intende dotarsi di un nuovo Piano comunale di settore del commercio per grandi strutture con superficie di vendita superiore a 1.500 mq, e dei criteri per medie strutture con superficie di vendita compresa tra 400 e 1.500 mq.
Per determinare da un lato le esigenze progettuali dei singoli portatori di interessi, dall’altro il carico urbanistico supplementare che ne deriverebbe, il Comune lo scorso 31 maggio ha pubblicato un avviso utile a raccogliere le manifestazioni di interesse, con indicazione dei metri quadrati richiesti e il tipo di attività. Entro i termini previsti hanno risposto, come detto, 7 realtà. Dal Comune non escono dettagli sull’identità delle singole proposte. Ma tra chi si occupa di grande distribuzione e chi gestisce immobili a livello locale, informati su chi è alla ricerca di nuovi spazi in città, siamo riusciti a captare alcune indiscrezioni.
Va precisato che non è scontato che tutte queste manifestazioni di interesse si tradurranno in nuove aperture. Servirà comunque una valutazione dell’amministrazione comunale, nonché il via libera del Coselag, il consorzio di sviluppo economico locale dell’area giuliana. La metratura più importante, da 13 mila mq, è stata indicata per la possibile apertura di un’attività definita a “basso impatto”. I ben informati riferiscono si tratti di Bricoman. Nello specifico, poi, sono arrivate al Comune 4 manifestazioni di interesse da realtà che intendono avviare attività riferibili al settore misto, e dunque anche alimentare. Si parla di 4.257 mq, altri 2.510, 2.000 mq e ancora 1. 200. Sono poi arrivate una manifestazione d’interesse per l’apertura di un’attività per settore non alimentare da 1. 300 mq e un’ulteriore che rientra nel settore misto ma non alimentare da 3 mila mq.
I nomi che circolano con più insistenza tra gli addetti ai lavori sono quelli di Conad (sua potrebbe essere la proposta dei 2.510 mq), Rutar Group che con il marchio Dipo ha già un punto vendita a Udine, Arcaplanet, Happy Casa, o un negozio di abbigliamento come Kik. Ma sono ipotesi. Cercano spazi anche Isola dei Tesori già presente con diversi punti vendita, Sme, Tosano e Ca D’Oro. «Il nuovo piano del Commercio mira a “governare” queste nuove aperture, portando avanti di pari passo uno studio sulla viabilità che riqualifichi anche quella zona oggi un po’ trascurata e che è, di fatto, uno degli ingressi in città», spiega l’assessore al Commercio, Serena Tonel.
L’idea è di prevedere a carico delle stesse realtà che vorranno insediarsi, degli interventi di rilevanza pubblica e urbanizzazione. «Alcune realtà – premette Tonel – potrebbero comunque già aprire, altre vogliono insediarsi nell’area che gravita sulla nostra città. E bisogna tenere conto che se non hanno la possibilità di aprire a Trieste, aprirebbero in zona, in altri comuni, quindi è bene ottimizzare la loro presenza, e trarre i benefici da un fenomeno di interesse economico spontaneo verso un territorio in fermento». –
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