Via della seta per Ronchi con i vini Do Ville Pechino sblocca l’importazione e li premia

la storia
I vini di Ronchi dei Legionari sbarcano in Cina e fanno man bassa di premi a livello internazionale. Realtà che crescono, che si fanno strada, che sbarcano in nazioni lontane. Come nel caso dell’azienda Do Ville di Gianni e Paolo Bonora che, grazie ad un ronchese trapiantato in Cina, ha aperto questo nuovo mercato ed si è assicurata anche due prestigiosi premi in una competizione internazionale.
Ad aver propiziato tutto è Alessio Zunta, 43 anni, laurea in lingue orientali e da 15 emigrato in Cina. Ed è qui che ha creato la Fvg in China company, un’azienda che punta a far conoscere i prodotti della nostra regione in quella lontana e misteriosa terra. «Si conosce davvero poco la realtà dei vini italiani – racconta – figuriamoci quelli ronchesi. Ma ho voluto accettare la sfida, iniziando proprio dal prodotto di questa azienda. Un mese fa, finalmente, la dogana cinese ha autorizzato l’importazione e, così, ho avviato questa nuova attività». Ma c’è di più. Zunta, infatti, ha pensato di iscrivere 4 vini della Do Ville al China Award e, con grande sorpresa e soddisfazione, due medaglie d’oro sono arrivate al Pinot Grigio ed alla Malvasia, quest’ultimo un vigneto autoctono ben poco conosciuto all’estero.
«In Cina conoscono i vini francesi, quelli sudafricani – aggiunge Zunta – e di italiani possono avere notizia del Brunello o del Chianti. Credo sia arrivato il momento anche al nostro territorio di farsi sentire». Con una produzione di 150mila bottiglie l’anno, specie di bianchi, l’azienda di Vermegliano, per la sua continuità, può contare anche su Lucrezia, figlia di Paolo, 23 anni, prossima alla laurea in agraria. «Credo sia importante mantenere questa tradizione – spiega – puntando anche alla rivisitazione del mercato ed ad un nuovo approccio con il mercato. Mi appassiona molto questo mondo, mi appassiona una sfida che non mi fa paura e che, anzi, di da molta adrenalina. Mi emoziona molto pensare di arrivare alle persone con il vino, un prodotto della terra fatto con passione e grande sacrificio. Guardo avanti sulla scia di quanto realizzato sino ad oggi da mio padre, a mio zio e da tutta la mia famiglia». Ma c’è un’altra azienda ronchese che continua a far parlare di se.
E, proprio nei giorni scorsi, l’azienda agricola Marcello Brotto, in occasione del Berliner Wine Trophy, svoltosi nella capitale tedesca, ha brindato al successo com’è stato spesso nei mesi passati. I vini Traminer Aromatico e Chardonnay 2018 sono stati premiati rispettivamente con la medaglia d’oro e d’argento. Dalla sua prima edizione nel 2004, il Berliner Wein Trophy è diventato il concorso vinicolo internazionale più importante e più grande del mondo e ogni anno riunisce esperti rinomati provenienti da tutto il mondo. Con l’edizione 2019 esso ha stabilito un nuovo record, con ben 13. 500 vini registrati, 40 Paesi rappresentati e più di 200 giudici.
«Si tratta di una conferma davvero importante, che ci riempie d’orgoglio – sono le parole del titolare, Paolo Brotto e dalla figlia Laura – un riconoscimento che ci dà ulteriori stimoli, consci della qualità del nostro prodotto, sempre più riconosciuta anche a livello internazionale». L’azienda agricola Marcello Brotto, negli ultimi mesi, si è imposta anche in importanti rassegne svoltesi in Slovenia, Germania, Spagna e Francia. L’azienda Brotto, da alcuni anni, è impegnata anche sul fronte del recupero di un antico vigneto, nel quale si produce la storica Malvasia de Vermean.
«Come ho detto in altre occasioni – commenta il sindaco, Livio Vecchiet – non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Siamo terra di aziende solide, radicate e professionali ed è giunto ormai il tempo di valorizzare questo prodotto e fare di esso un bel biglietto da visita per la nostra cittadina. Lo auspico ormai da mesi e credo di poter guardare lontano con grande fiducia». Fare rete per aggredire assieme al mercato. Ma anche creare un marchio unico che possa essere ben visibile entrando nel sito internet del Comune. Queste alcune delle proposte per dar ancora maggior vigore e visibilità a questo segmento dell’economia ronchese. —
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