Via degli Artisti contro il degrado: «Giri strani, sporcizia e caos»
TRIESTE Un coltello insanguinato trovato dietro alla saracinesca di un negozio ha fatto salire la preoccupazione dei residenti e dei commercianti di via degli Artisti e delle zone limitrofe. A trovarlo il gestore dell’esercizio Bora Nera che ha avvertito le forze dell’ordine. L’area è da tempo oggetto di segnalazioni relative a degrado e problemi di vario genere. A creare disagio e ad attrarre balordi è anche l’ormai fatiscente edificio dell’ex Filodrammatico.
Transennato, dotato di impalcature, risultato completamente abbandonato. Proprio lì davanti, favoriti da una rete wifi priva di un codice d’accesso, stazionano specie il tardo pomeriggio e la sera gruppetti di persone. «E si assiste a sospetti scambi, probabilmente di droga, con ragazzi e anche ragazze che proprio lì dietro a quell’edificio arrivano e in pochi minuti se ne vanno», afferma Rita Redivo, figlia di una residente della zona che quando va a trovare la madre spesso si apposta alla finestra per monitorare quello che accade in strada. «Talvolta - aggiunge - gli adolescenti arrivano, qualcuno li affianca e poi salgono nella zona retrostante il Teatro Romano, in via Donota e pochi minuti dopo ognuno ritorna giù per conto suo».
«Abbiamo già segnalato alle forze di polizia i nostri sospetti che proprio qua davanti avvenga spaccio di stupefacenti - conferma Francesco Magrini, titolare dell’esercizio “Il posto delle chiavi” - e ci chiediamo come mai nessuno faccia nulla per risolvere la questione di questo edificio dell'ex Filodrammatico, abbandonato e che come tante strutture in queste condizioni diventato teatro di attività illecite o ritrovo di balordi». «Questa zona della città viene spesso attraversata anche dai turisti che scendono da San Giusto o salgono dal Teatro Romano - valuta Magrini - e non facciamo di certo una gran figura». «Quell’edificio in centro città è una vergogna, ho visto anche gente entrarci. Se non si fa nulla si trasformerà nel nuovo Silos», tuona Aldo Pregarc.
La zona a fianco dell’ex Filodrammatico è diventata una discarica a cielo aperto. Giovedì mattina facevano bella mostra di sé una lavatrice, un piccolo frigorifero, un mobile e una poltrona oltre a mucchi di immondizie. Una delle porte è stata forzata e lasciata socchiusa. E qualche mattina fa - a seguito della segnalazione di alcuni residenti che da giorni notavano qualcuno introdursi nell’edificio - il Nucleo Interventi Speciali della Polizia locale ha sorpreso all’interno dell’ex Filodrammatico due giovani pakistani addormentati su giacigli di fortuna. Identificati come H.B. e F.A., entrambi di 27 anni, sono risultati regolarmente presenti sul territorio nazionale benché le rispettive domande per lo status di rifugiato politico siano state recentemente rigettate.
I due sono in attesa dell’esito del ricorso e ora sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per aver occupato un edificio privato. «Io lavoro dalla mattina alla sera in questa via - dichiara Giuliana Cisilin della tipografia Villa - e non ho mai notato nulla di strano. I richiedenti asilo (alcune decine sono ospitate all’albergo Parenzo, ndr) non mi disturbano, trovo invece vergognoso che non venga dato loro nulla da fare per tenerli impegnati, per fare in modo che non passino la giornata in strada a smanettare sul telefonino». «La notte si assiste spesso a risse, litigi anche violenti tra loro - afferma Maria Gregori -, forse chi ad una certa ora chiude il negozio non si rende conto di quanto accade. Io se devo rientrare la sera ho timore - ammette -, per qualcuno sarà sciocco, per altri sarò una stupida ma io anche dopo aver sentito di certi fatti di cronaca ho paura: non scendo nemmeno a portare le immondizie quando i negozi sono ormai chiusi».
«Il sindaco non deve abbandonarci», aggiunge. Per alcuni residenti e commercianti della zona il problema è appunto la trascuratezza dell’area. «C’è gente che viene a fare lì pipì sotto all’edificio dell’ex Filodrammatico, non c’è controllo e pochissima illuminazione», dichiara Adriano, 73 anni da 30 residente in quel punto della città. «Il servizio del vigile o del carabiniere di quartiere sarebbe stato utile per rassicurare chi ha dei timori e per garantire maggior controllo», valuta infine l’orafo Maurizio Stagni.
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