Via ai tre grandi progetti per il Porto vecchio di Trieste: tutte le scadenze in ballo
TRIESTE L’anno decisivo per il Porto vecchio? L’autunno è alle porte, e nelle intenzioni del Comune da qui a dodici mesi lo scalo asburgico sarà molto diverso: fra dicembre e l’inizio del 2024 è previsto l’avvio dei lavori del viale monumentale, del parco lineare, della cittadella dello sport. Nello stesso periodo, la giunta conta di arrivare in aula con «il progetto definitivo di partenariato pubblico privato» per la vendita dei magazzini, entrati di fresco nel piano alienazioni. Nell’ottobre dell’anno prossimo – almeno sulla carta – dovrebbe venir terminato il grande Museo del Mare in costruzione al Magazzino 26. Ecco quindi il punto delle scadenze da tenere a mente.
I progetti
Se lasciamo per una volta da parte la cabinovia, i tre grandi progetti di spazi pubblici del Comune in Porto vecchio sono il viale monumentale da 19 milioni, il parco lineare da 21 milioni e la cittadella dello sport da circa 4 milioni di euro. Tutta farina del Pnrr, per così dire, quindi opere da realizzare entro il 2026. È notizia dei giorni scorsi l’aggiudicazione a un consorzio di imprese triestine dell’appalto per il viale monumentale, mentre quello della cittadella dello sport è stato aggiudicato a fine luglio. Per quest’ultima il Comune deve attendere i 35 giorni di rito per la presentazione dei ricorsi, quindi l’aggiudicazione dovrebbe essere definitiva attorno a metà settembre.
Il parco lineare, progettato dal prestigioso studio d’architettura genovese Femia, è andato incontro nei mesi scorsi a un inconveniente: avocata a sé dalla stazione appaltante statale per il Pnrr, l’opera era stata aggiudicata a un cartello di imprese, una delle quali era risultata poi priva dei requisiti antimafia. «Ora Roma sta provvedendo a sostituire la ditta in subappalto con un’altra in possesso dei requisiti», assicura l’assessore al Porto vecchio Everest Bertoli: «Ci faranno sapere chi è il sostituto – aggiunge –. Le tempistiche previste per il parco son comunque in linea con quelle degli altri progetti, cantieri al via fra la fine dell’anno e l’inizio del 2024. Tutte le gare sono state aggiudicate nei tempi previsti dalle procedure del Pnrr».
Le vendite
C’è poi il capitolo dei magazzini. A fine agosto il Comune ha pubblicato l’aggiornamento del piano delle alienazioni, che include ora i magazzini dell’antico scalo. Ormai da un anno, però, la giunta ha deciso di provvedere al loro recupero all’interno di un unico progetto, da realizzarsi in partenariato pubblico-privato, quindi prima di allora di vendite non si parla. Bertoli al momento non si sbottona sul tema, ma anticipa: «Entro dicembre e i primi mesi dell’anno prossimo conto di portare in Consiglio comunale il progetto definitivo, quello che poi andrà in gara». Il tutto non vale, ovviamente, per i quattro magazzini che la Regione ha ottenuto per il suo “Pirellone a mare”, in cui intende concentrare tutti i suoi uffici e per cui sono già stati stanziati quest’estate ben 137 milioni di euro.
Il magazzino 26
A proposito di cantieri, infine, vanno ricordati i due già avviati all’interno del Magazzino 26. Si tratta di quelli per il Museo del Mare (il progetto di Consuegra da 33 milioni di euro) e della cosiddetta “ala nord”, ovvero il trasferimento del vecchio museo di Campo Marzio al terzo piano del magazzino.
Quest’ultimo doveva esser consegnato a metà giugno, ma l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi assicura che la chiusura è imminente: «L’allestimento è ormai all’80% – dice – mancano un paio di mesi per finirlo». Quanto al museo principale, che dovrebbe essere il piatto forte dell’offerta museale nello scalo, Rossi spiega: «Al momento è in corso la parte edilizia dell’intervento, con la demolizione, ricostruzione e consolidamento delle strutture. La fine è prevista per l’autunno del 2024».
Nel complesso, conclude l’assessore, il magazzino è «in fase di completamento per due quinti»: «Il museo dell’Irci è ormai quasi pronto, inoltre abbiamo un accordo con la Ccciaa per portare al piano terra il museo del commercio che stava a palazzo Dreher, assieme al museo del caffè che stiamo progettando. Infine daremo mille metri quadrati all’ateneo per collocarvi il museo dell’Antartide».
Dal grande al piccolo, una sfilza di progetti il cui esito determinerà, nel bene o nel male, lo sviluppo della città nei prossimi decenni.
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