Via a Cantine aperte, un fine settimana dedicato alle storie di vini e vignaioli - La mappa

TRIESTE Per enoturisti e appassionati di vino e dintorni scatta il weekend di “Cantine aperte”, nel quale visitare il meglio che il Friuli Venezia Giulia ha da offrire nel settore. La manifestazione, in programma oggi e domani, rappresenta in assoluto l’appuntamento preferito di tutti gli enoturisti: è un evento che da 27 anni accoglie gli appassionati nei luoghi di produzione del vino raccontando storie di bottiglie, territori, famiglie e aziende, un fenomeno che negli ultimi anni è diventato infatti un vero e proprio modo di fare vacanza. Un viaggio tra i filari e le botti, tra le proposte enoturistiche delle cantine che invitano a vivere la diversità vitivinicola in regione. Diversità uniche, si direbbe con un ossimoro. Poiché non è vero che vista una cantina, viste tutte. La kermesse, negli anni, è cresciuta tanto da proporre offerte differenziate ed esperienze sempre più immersive.
LE CANTINE APERTE IN FVG
“Cantine aperte” si presta a essere vissuta con approcci diversi, compreso il salire in auto (o, meglio, su mezzi di trasporto, anche collettivi, compatibili con i limiti di tolleranza alcolica imposti dalla legge) e decidere sul momento la direzione da prendere. Un approccio “scientifico” però, visto che le cantine aderenti sono ben 68, consente di ottimizzare visite e degustazioni.
Accedendo al sito www.cantineaperte.info si potranno conoscere le aziende che aderiscono all’iniziativa e, soprattutto, le esperienze offerte. In linea generale, questa sera si svolgeranno le Cene con il Vignaiolo, mentre domani gli speciali Piatti Cantine Aperte saranno proposti in abbinamento a un vino. Tutti i vignaioli offriranno da una a tre degustazioni gratuite.
La parte del leone la fanno le aziende del Friuli, ma anche il Collio goriziano e il Carso triestino sono ben rappresentati. Parovel ad esempio, vera istituzione del Carso a pochi passi dalla Riserva Naturale Val Rosandra, offre oggi (dalle 18 alle 20.30 al costo di 23 euro a persona) un’esperienza solo su prenotazione e a pagamento, denominata “La degustazione del vignaiolo”, dove basta un plaid per accedere ad annate d’archivio e ricercati abbinamenti da assaporare in cantina o tra i filari di vigna con un contorno di storia familiare e di questo lembo di terra. Le proposte: otto vini, cinque extravergini d'oliva, nove abbinamenti culinari.
A Castelvecchio, sempre Carso ma goriziano, si va in scena solo domani con cantina e vigneto visitabili dalle 10 alle 17. In aggiunta alle degustazioni gratuite, in barchessa si gusteranno salumi tipici e i tartufi dell’Istria accompagnati dai vini aziendali con musica con Dj e sax. Molto fitto il programma al Castello di Rubbia. Dopo l’anteprima di ieri sera, oggi e domani diverse proposte tra cui le visite alla fattoria degli animali, alle arnie e nelle Gallerie Grande Guerra lungo un percorso boschivo e una mostra sul Carsismo, il pranzo alle 13 e il buffet alle 20 (35 euro a persona).
Per la cena con il vignaiolo, Graunar a San Floriano del Collio propone lumache in tecia con polentina, vellutata di aglio selvatico, Strudel di ortiche condita con fonduta di formaggi di Socchieve e vitellino al forno con barba di frate e tarassaco accompagnato al kipfel, tutto abbinato ai vini dell’azienda (35 euro a persona).
Con il meteo favorevole, anche quest’anno il successo dell’iniziativa è facilmente prevedibile. Per gli amanti delle statistiche, i numeri parlano chiaro: il turismo del vino conta circa 3 milioni di turisti l’anno e un giro d’affari di circa 4,5 milioni di euro. L’enoturista ha generalmente tra i 30 e i 50 anni e ama “evadere” dalla città per rifugiarsi in un tipo di esperienza differente. Secondo gli studi, il mese prediletto è maggio e la somma che i turisti si concedono è di circa 150 euro al giorno. —
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