Veterinari, spunta il “rivale” sloveno
Benzinai e tabaccai. Sino a ieri erano queste le categorie economiche che soffrivano maggiormente la concorrenza slovena. Ma la cosiddetta “fiscalità di svantaggio” sta colpendo duro anche i veterinari.
Una rappresentanza dei veterinari liberi professionisti operanti sul territorio isontino si è riunita lunedì nella sede dell’Ordine dei medici veterinari della provincia. In tale consesso si è potuto dibattere sul particolare e sfavorevole momento economico con inevitabili ricadute professionali.
Concorrenza
slovena
«Nel nostro territorio - sottolineano i veterinari - lo scarto viene acuito da una concorrenza slovena con la quale, nonostante i notevoli e perduranti tentativi degli ultimi anni, è stato impossibile instaurare un rapporto di sana e reciproca collaborazione. Con rammarico si è constatato come la struttura veterinaria posta a Kronberg (Nova Gorica), appena oltreconfine, persista in un’impostazione professionalmente alquanto discutibile. Una posizione di puro isolamento, a giudicare dagli intensi scambi interculturali con altre realtà veterinarie slovene, a partire dalla vicina Postumia, ma anche con la stessa Lubiana. Fra veterinari italiani e sloveni sono in corso già da tempo rapporti di proficua e intensa collaborazione, basati essenzialmente sul reciproco rispetto ma soprattutto sulla qualità e competenza delle prestazioni rese».
Un’osservazione al quale si affiancano le riflessioni di Giovanni Tel, presidente del consiglio direttivo dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Gorizia. «Da cosa nasce la nostra presa di posizione? Dal fatto che riscontriamo l’assenza di volontà da parte dei colleghi di Kronberg di collaborare con noi. Vogliamo che questa nostra uscita sia più uno stimolo che un’accusa». Tel punta il dito anche su un’altra questione. «Anche altre vicende hanno dimostrato che, probabilmente, l’entrata della Slovenia nell’Ue è stata troppo frettolosa. Prima, bisognava armonizzare i sistemi al di qua e al di là del confine, in modo da limitare queste grosse differenze che, purtroppo, ci sono».
Alcune regole
per l’utenza
Alla luce di tali considerazioni e per fornire delle «utili indicazioni» a tutti i possessori di piccoli animali, i veterinari hanno stilato un comunicato che in sintesi va a ricordare i seguenti punti: «L’espatrio con il passaggio appena oltreconfine (Slovenia compresa) di cani, gatti e furetti, a qualsiasi titolo e finalità, è consentito esclusivamente agli animali dotati di microchip, passaporto europeo e vaccinazione antirabbica in corso. Si sottolinea che la stessa regola vige per la reintroduzione in Italia. In tal senso quindi si è richiesta una maggiore collaborazione con tutte le forze dell’ordine deputate ai controlli, affinché intensifichino la vigilanza sul confine, anche a deterrente del sempre vergognoso traffico dì cuccioli dall’Est europeo. Si ricorda che le sanzioni previste per gli inadempienti sono alquanto severe».
Si chiede anche di «diffidare di farmaci ceduti a qualsiasi titolo privi di denominazione, uso, scadenza e foglietto illustrativo. In Italia la dispensazione è regolata da normative molto rigide a tutela della salute dei nostri animali. La stessa cosa purtroppo non avviene in Stati esteri. La somministrazione di sostanze ignote, può sortire effetti indesiderati e mette a repentaglio la vita stessa dell’animale. Deve essere sempre richiesta alla fine di ogni prestazione veterinaria una debita compilazione della cartella clinica, una copia di eventuali esami effettuati nonché una precisa e corretta refertazione dell’attività svolta».
La sorveglianza
dell’Ordine
I veterinari ricordano che in Italia «l’ordine professionale è deputato ad una attenta sorveglianza e controllo sull’attività dei propri iscritti, al fine di rendere al pubblico pre tazioni professionalmente valide e deontologicamente corrette. All’estero non viene assicurata alcuna tutela in tal senso». Nell’ambito della medesima riunione, i veterinari coordinati dallo stesso ordine, sensibili comunque alla particolare e critica congiuntura economica, hanno deciso di varare una serie di iniziative a sostegno delle fasce più deboli deUa popolazione. Una particolare attenzione sarà anche destinata alle associazioni protezionistiche con le quali è auspicabile un sempre maggiore dialogo e collaborazione. Allo studio anche particolari incentivi per chi adotta cuccioli di cane o gattini.
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