Vesna è l’unica donna a tuffarsi per il rito dei serbo-ortodossi a Trieste: «Nuoto ogni giorno»
L’artista e mezzosoprano in mare a Barcola anche d’inverno: «Sono cattolica però canto nella chiesa di San Spiridione»
«Io vado a nuotare a Barcola ogni giorno dell’anno. Anche nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Non mi importa se la temperatura scende sotto lo zero, o se c’è la bora che soffia a 140 km all’ora. Ci sono andata anche con la neve!».
Le foto valgono quanto le parole di Vesna Topić. Spalatina, vive ormai da molti anni a Trieste, dove tutti la apprezzano come mezzosoprano e artista del coro del Teatro Verdi. Ma chi la conosce un po’ meglio, la ammira anche per la temerarietà con cui è solita sfidare il gelido mare d’inverno. Una passione che non conosce limiti.
L’artista, infatti, ogni 19 gennaio partecipa al tradizionale tuffo dei serbo-ortodossi, spettacolare rito legato alla festività della Teofania. Ma da dove nasce questo rapporto d’amore con l’acqua fredda? «Fin da quando avevo 13 anni – racconta Topić – ho iniziato a farmi una doccia ghiacciata, subito dopo quella normale. Il motivo? La salute: in famiglia c’erano persone con problemi di circolazione, e l’acqua fredda aiuta a prevenire. L’abitudine di andare al mare ogni giorno, invece, è iniziata circa vent’anni fa. Oggi sono socia del gruppo sportivo Amici del Bunker e di SNC Nettuno, dove vado sempre a nuotare».
Vesna non usa mai la muta e va al mare al mattino oppure al pomeriggio, a seconda dei turni di lavoro. «Più nuoto – dice la cantante – più mi viene voglia di farlo ancora, perché sento forti benefici sia fisici sia mentali: l’umore migliora, e mi ammalo molto meno. Non prendo quasi mai l’influenza. Noi cantanti donne siamo un po’ esposte ai raffreddamenti, dovendo spesso indossare costumi scollati… ma se una ha il fisico già abituato, come me, non ha nulla da temere».
Topić si sofferma poi sulla tradizione della Teofania, a cui tiene molto. «Sono nata a Spalato e sono cattolica – racconta Vesna – però canto da molto tempo nel coro della chiesa serbo-ortodossa, dove si fa musica meravigliosa. E io sono molto rispettosa delle tradizioni religiose. Ogni anno, il 19 gennaio ci si tuffa in mare per recuperare la croce lanciata da padre Raško: per me è un grandissimo onore poter partecipare a questo rito, e sono molto orgogliosa di farlo in quanto donna».
La tradizione di cui parla Topić ha origini antichissime e attrae sempre molti triestini, che siano credenti oppure semplici curiosi. La Teofania si festeggia il 19 gennaio e ricorda l’episodio del battesimo di Gesù nelle acque del Giordano. Alla fine della liturgia nel tempio di San Spiridione, si svolge una breve processione guidata dal pope Raško Radović: una volta arrivati davanti al mare, il parroco lancia una croce e alcuni fedeli si tuffano in acqua per recuperarla.
Negli ultimi anni, Vesna è sempre stata l’unica donna a tuffarsi, assieme a una decina di uomini. «L’anno scorso – racconta la cantante – il tempo era bruttissimo: c’era una forte bora e a un certo punto ha anche iniziato a nevicare. Così, da piazza Unità la cerimonia è stata spostata nel canale di Ponterosso. Anche quest’anno è previsto un calo della temperatura, che scenderà sottozero...». Ovviamente, chi partecipa deve sottoporsi a una rigida preparazione. «Ho già fatto l’elettrocardiogramma – conferma Topić – e prima di buttarci in acqua c’è sempre un medico che ci visita, misurandoci la pressione e si accertandosi che siamo in perfetta salute». —
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