Vescovini: «SmartGas frenato dall’Arpa»
L’imprenditore Alessandro Vescovini fa i suoi conti, all’indomani della firma del decreto interministeriale che ha dato l’okay alla compatibilità ambientale per i lavori di approfondimento del canale di accesso al porto di Monfalcone, proposto dall’Azienda speciale.
Pone subito sul tappeto le tempistiche: «Sotto il profilo delle fasi procedurali - dice - le opere per l’escavo, posto che l’appalto dei lavori sarà affidato entro l’anno, non inizieranno prima del settembre 2016. Basti pensare che per le gare di appalto delle opere ci vogliono almeno sei mesi. Considerando poi l’insediamento della Conferenza dei servizi e i relativi tempi istruttori, è pertanto facile pensare che di cantieri se ne parli per l’autunno del prossimo anno».
Il project leader della società Smart Gas torna alla carica con il suo progetto di realizzazione del mini-rigassificatore.
Su tutto l’imprenditore fa riferimento al parere da parte del ministero dell’Ambiente in ordine alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) per la costruzione dell’impianto, che contempla anche il progetto di approfondimento ulteriore del canale di accesso al porto, a meno 13,5 metri rispetto ai 12,5 previsti dal progetto dell’Azienda speciale per il Porto.
«Secondo la normativa vigente in materia - argomenta Vescovini -, il 27 agosto prossimo scadono i termini per il pronunciamento da parte della Commissione Via del parere in merito alla compatibilità ambientale del progetto presentato da Smart Gas».
E se ritardi ci sono stati, obietta l’imprenditore, sono attribuibili alle tempistiche procedurali di Arpa Fvg. Vescovini, infatti, osserva: «È quanto è emerso durante un incontro a Roma il 3 agosto scorso. Alla riunione è risultato che ciò che manca al nostro progetto sono le caratterizzazioni in relazione ai sedimenti del canale. L’Azienda regionale per l’ambiente del Friuli Venezia Giulia non ha ancora fornito la sua validazione, non avendo concluso i propri campionamenti. Per questo motivo, non potevamo inoltrare i nostri dati, senza la validazione Arpa. Per parte nostra, abbiamo eseguito 570 prelievi nell’arco di un mese e mezzo, a fronte di una spesa di 600mila euro. Tuttavia - aggiunge Vescovini -, durante la riunione a Roma, abbiamo consegnato il nostro studio di caratterizzazione dei fanghi, che è stato recepito dal ministero. Attendiamo fiduciosi, pertanto, che Arpa fornisca i propri elementi e la contestuale validazione. Si tratta di passaggi obbligati, previsti dalla normativa. All’incontro del 3 agosto, comunque, ci è stato riferito che la Commissione ha tutti gli elementi per decidere».
In altre parole, per Vescovini le «lacune» registrate dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del suo mancato parere al progetto di Smart Gas per «impossibilità di elementi utili a fornire un giudizio compiuto», vanno ricercate altrove.
Quanto al progetto di approfondimento del canale di accesso al porto proposto dall’Azienda speciale, Vescovini rileva su tutto un aspetto in particolare: «È stato rilasciato il parere attraverso il decreto senza però considerare le interferenze progettuali - osserva -. La normativa prevede che di fronte alla presenza di due progetti incidenti su uno stesso sito, vanno studiate le relative interferenze. E il progetto dell’Azienda speciale per il porto non ha quindi considerato il progetto presentato da Smart Gas in ordine alle opere per l’escavo».
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