Vertice Letta-Putin. Cosolini: «Più benefici che disagi Grande spot per Trieste»

Il sindaco replica anche a quei commercianti che si erano lamentati per la chiusura forzata. «Fatturato notevole dei negozi prima del summit»
Lasorte Trieste 26/11/13 - Vertice Italia Russia, Cosolini, Serracchiani, Iacop
Lasorte Trieste 26/11/13 - Vertice Italia Russia, Cosolini, Serracchiani, Iacop

«L’immagine della città è stata proiettata a livello mondiale, è passata sui media e la stampa internazionale. Ma soprattutto è passata come notizia del giorno su tutti i media russi. Su quello che è dei più interessanti mercati dal punto di vista turistico». Roberto Cosolini, sindaco di Trieste, guarda all’aspetto promozionale del vertice Italia Russa tenutosi a Trieste più che ai 28 accordi economici stipulati. Una grande spot per Trieste che, lamentale e contestazioni a parte, non ha prezzo. «Una campagna di queste dimensioni non sarebbe costata meno di 200mila euro» butta lì il sindaco. E aggiunge: «Molti imprenditori russi e italiani che ho incontrato al forum si complimentavano con me per la bellezza della città. Per questo il bilancio è ampiamente positivo» Tutto bene. No, altrimenti non sarebbe Trieste. «Come sempre ci sono le lamentele - continua Cosolini -. C’è chi non accetta che vengano modificate le sue abitudini quotidiane. E questo lo capisco. Non sono comprensibili le lamentale di alcuni commercianti. I primi poi a lamentarsi della marginalità della città. Ovvio che qualche prezzo bisogna pagarlo a una Trieste che diventa strategica con eventi come questo». Il prezzo pagato per il vertice Italia-Russia, sostiene il sindaco, non è stato poi così oneroso. «I disagi sono stati abbastanza contenuti. Non c’è stata la paralisi della città. Il traffico scorreva abbastanza tranquillamente. L’informazione preventiva stavolta ha funzionato. La città al di fuori dalla zona interdetta ha vissuto normalmente. Nella zona chiuso ci sono stati ovviamente dei disagi, ma è normale. Vanno messi in conto benefici come il fatturato che questo evento ha creato nei giorni di preparazione del vertice, Un fatturato che è stato notevole per alberghi, ristoranti e negozi. In un mese tra l’altro che è solitamente abbastanza morto». Come dire: non ci può limitare a guardare all’attività interdetta per un solo giorno nel cuore della città. Ed è contro questo pessimismo cosmico di Trieste che il sindaco vuole combattere: «Non vorrei che prendesse piede il solito atteggiamento: le cose vanno male comunque, che si facciano o non si facciano. Si è trattato di un grande evento. E chi non se ne rendo conto stavolta sbaglia».

A Trieste, intanto, è arrivato il riconoscimento dalla Regione. La presidente Debora Serracchiani ha inviato al commissario di governo, Francesca Adelaide Garufi, un messaggio con il quale desidera ringraziare tutte le forze dell'ordine e i corpi dello Stato impegnati in occasione del vertice Italia-Russia. «Abbiamo vissuto una giornata importante per la città di Trieste e per tutta la regione - sottolinea - nell'auspicio che occasioni come queste possano promuovere i nostri territori e risultare proficue per una crescita di respiro internazionale. Il contributo delle forze dell'Ordine è stato determinante per garantire il successo dell'evento».

«Non mi posso lamentare» ammette Franco Rigutti, vicepresidente provinciale di Confcommercio che non cera a Trieste durante il vertice. «So che il mio negozio di abbigliamento ha lavorato venerdì e sabato e ha fatto fatture ai russi. So anche che alberghi e ristoranti hanno lavorato bene. Tra costi e benefici, dal mio punto di vista, prevalgono quest’ultimi. Per Trieste si è trattata di una vetrina importante a livello mondiale». Una promozione a costo zero. «L’evento - aggiunge Gabriella Kropf, neopresidente di Promotrieste - ha dato alla città un'ottima visibilità, più di quella che avrebbe portato un intervento promozionale di qualsiasi tipo. Tutto il mondo ha sentito la parola "Trieste" e ne ha visto qualche bella immagine. comprensibile che qualcuno abbia lamentato disagi, ma si tratta di eventi che aiutano la stessa città». Non è il caso, insomma. di fare gli schizzinosi. (fa.do.)

Argomenti:letta-putin

Riproduzione riservata © Il Piccolo