Vertice Italia-Slovenia sui natanti senza targa

Si cerca un’intesa per risolvere il problema del divieto a navigare in acque slovene per i titolari dei natanti non immatricolati. L'Italia infatti si è messa in moto con le autorità slovene per trovare una soluzione al vincolo imposto l'anno scorso dalla Repubblica confinante per quelle 8mila barche sotto i dieci metri, che ogni anno vanno d’estate tra Slovenia e Croazia. Il governo porterà la questione sul tavolo del Comitato dei ministri tra Italia e Slovenia che si riunirà il prossimo lunedì. L’esecutivo intende anche proporre una deroga per la regata Muggia-Portorose del 24 luglio.
A darne notizia è la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, rendendo nota la risposta del ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio a una lettera con cui l'esponente dem aveva sottoposto il disagio dei diportisti italiani che in caso d’infrazione, rischiano multe dai 160 ai 500 euro. Il problema era emerso già nell'estate 2020 quando la vicina Repubblica aveva deciso di applicare una norma già presente nel Codice marittimo ma fino a quel momento sospesa. L’inversione di rotta era stata presa in seguito a un incendio avvenuto nel 2019, a Isola, a bordo di un natante italiano che, sprovvisto dei documenti necessari, aveva reso difficile poi alle autorità slovene rivalersi dei danni. Il tema riguarda solo la Slovenia. A specificarlo è la stessa deputata: «Come ha chiarito la nostra Ambasciata a Zagabria il ministro ha anche precisato che la questione riguarda esclusivamente la Slovenia e non anche della Repubblica di Croazia».
Serracchiani si è fatta portavoce di due proposte del comandante della Capitaneria di porto, l’ammiraglio Vincenzo Vitale. La prima è di tipo provvisorio, da adottare in questa stagione estiva, per poi, con un secondo intervento, riuscire ad arrivare a una soluzione definitiva per il prossimo anno. A spiegarla è lo stesso Vitale. «Si tratta dell’istituzione provvisoria di un portale attivato dalla Slovenia, dove viene caricata solo l’assicurazione del titolare dell’unità, che copre i danni nel caso d’incidente. Questa soluzione deve però essere condivisa anche dalla Slovenia». Nel secondo caso invece Vitale ha suggerito un’iscrizione “light” per i natanti, che potrebbe essere adottata a livello regionale con un nulla osta dello Stato: «È un’iscrizione meno onerosa, più celere e diversa dalla nazionale, che prevede invece una registrazione centralizzata. Consente di tracciare il titolare del natante, che deve avere un’assicurazione di responsabilità civile. Come Capitaneria noi potremmo rilasciare un bollino "leggero" assieme alla Regione, che dovrebbe detenere questa piattaforma speciale». —
B.M.
Riproduzione riservata © Il Piccolo