Vertice di Zagabria con l’Ue: sparito l’ampliamento a Est
ZAGABRIA Il summit sarà virtuale, o meglio, in video conferenza, ma i temi e le conclusioni saranno assolutamente politiche anche se poco concrete per quel che riguarda l’Allargamento a Est dell’Unione europea. Il vertice Ue-Balcani occidentali fortemente voluto dal premier croato Andrej Plenković nella sua veste di presidente di turno dell’Unione europea assume, alla luce della pandemia in corso, contenuti e valori (emergenza coronavirus e contromisure) sfuggiti completamente di mano - e qui la sfortuna è stata protagonista - al primo ministro croato. Al punto che nella bozza del documento conclusivo che circola da giorni tra gli sherpa delle delegazioni non è mai usata la parola “allargamento”, ma solo il binomio “prospettiva europea”. A confrontarsi saranno oggi il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente dell’Europarlamento David Sassoli,l’Alto rappresentante Josep Borrell e Edi Rama (Albania), Šefik Džaferović (Bosnia-Erzegovina), Hashim Thaci (Kosovo),Milo Đukanović (Montenegro), Oliver Spasovski (Macedonia del Nord) e Aleksandar Vučić (Serbia).
Fonti del Consiglio europeo hanno affermato con certezza che nel summit di Zagabria «non si parlerà del processo di stabilizzazione e di adesione». Tutto viene rimandato al Consiglio affari generali che si terrà a giugno. Oggi sarà riaffermato «l’inequivocabile supporto alla prospettiva europea della regione (dei Balcani occidentali ndr.)» e sarà riportata la rotta di quei Paesi verso la suddetta prospettiva targata Ue, prospettiva che richiede un preciso percorso di riforme attraverso «una chiara scelta strategica». Processo di riforme che va confermato e implementato, «malgrado l’introduzione di misure speciali e straordinarie per contenere la pandemia da coronavirus, assieme a una cooperazione regionale inclusiva e i rapporti con gli Stati confinanti». E tutto questo richiede, secondo il Consiglio europeo, un focus più forte sullo stato di diritto, il funzionamento delle istituzioni democratiche e la pubblica amministrazione. Un altro tema approfondito, sostengono le fonti europee, sarà quello della «disinformazione» e di «altre attività ibride che trovano lal oro origine da attori del terzo stato che cercano di svalutare la prospettiva europea della regione». Così come un’attenzione particolare sarà posta sui problemi connessi con la lotta nei Balcani occidentali contro la corruzione, il crimine organizzato, i trafficanti di uomini, di droga e di armi.
Tutto il resto, o meglio tutti i capitoli principali del summit sono dedicati all’emergenza Covid-19 con i leader che discuteranno come l’Ue e i Balcani occidentali si sono uniti e hanno collaborato «in uno spirito di muta solidarietà per cercare di combattere l’attuale crisi sanitaria e le sue conseguenze socio-economiche». Bruxelles sottolinea come L’Ue abbia immediatamente stanziato per l’aerea dei Balcani occidentali per fronteggiare la pandemia 3,3 miliardi di euro, «permettendo un accesso privilegiato agli strumenti comunitari, andando molto al di là di quanto abbiano fatto altri partner per la regione». Sul tavolo sono stati messi anche un pacchetto da 750 milioni di euro per l’assistenza macro-finanziaria e uno da 1,7 miliardi di euro dalla Banca europea degli investimenti (Bei).
L’Unione europea riconosce infine anche «l’importante aiuto fornito dai Balcani occidentali durante la pandemia in corso ai Paesi vicini e all’Ue». «Questo riflette - si legge in uno dei punti su cui si basa il documento finale - la solidarietà e il mutuo supporto sui quali è costruita l’Ue». «Questa cooperazione e coordinamento devono continuare anche in futuro, anche durante la fase di uscita» dall’epidemia da Covid-19. —
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