Venzone conquista il titolo di borgo più bello d’Italia

Il paese friulano incoronato dalla trasmissione televisiva di Rai3 Kilimangiaro Sbaragliata la concorrenza di perle come Arquà Petrarca e Conca dei Marini
Venzone 09 Aprile 2017 borgo premiato programma Alle falde del Kilimangiaro © Petrussi/Bressanutti
Venzone 09 Aprile 2017 borgo premiato programma Alle falde del Kilimangiaro © Petrussi/Bressanutti

TRIESTE. È Venzone il borgo più bello d'Italia. Il piccolo centro in provincia di Udine, famoso per le storiche mummie, la lavanda e la festa della zucca, ha vinto la finale de “Il Borgo dei Borghi 2017” del concorso della trasmissione televisiva della Rai “Alle falde del Kilimangiaro”.

Tra i meriti che hanno fatto del paesino regionale il vincitore, c'è la riuscita ricostruzione dopo il terremoto del 1976 e la presenza di una flora e una fauna particolari. Al secondo posto si è classificato Arquà Petrarca (Veneto), al terzo Conca dei Marini (Campania).

Il risultato assieme particolare valenza se si considera che la maggior parte dei dieci primi posti vanno al Sud: il quarto alla Puglia (Otranto), il quinto alla Sicilia (Castiglione, in provincia di Catania), il sesto alla Calabria (Fiumefreddo Bruzio in provincia di Cosenza), il settimo alla Basilicata (Castelmezzano) e il nono al Molise (Mastrogirardi, provincia di Isernia).

«Il Friuli Venezia Giulia è orgoglioso per questa vittoria di Venzone, che si è aggiudicata la sfida tra i borghi più belli d'Italia. Anch’io ne sono personalmente felice». Questo il commento della presidente della Regione, Debora Serracchiani. «Questo riconoscimento - ha ricordato - giunge proprio a ridosso della cerimonia del 6 maggio, anniversario del terremoto, nel corso della quale saranno collocate sul coronamento del tetto duomo di Sant'Andrea le copie delle statue abbattute dal sisma, i cui originali, perfettamente restaurati, sono ospitati nel lapidario per preservale dalle intemperie».

Ma Venzone «non è solo arte, cultura e turismo - evidenzia la presidente - è anche luogo di studio della sanità in montagna. Qui infatti è in corso il progetto sperimentale “La nuova età”, in grado di rispondere all'accoglienza continuativa di persone adulte con disabilità dalla nascita che presentano uno stato di invecchiamento precoce».

Dal canto suo il vicepresidente Bolzonello ha aggiunto che «nei prossimi mesi abbiamo in programma di organizzare una grande manifestazione che riunirà a Venzone tutti i protagonisti regionali del club dei borghi più belli (oltre a Venzone, Cordovado, Clauiano (Trivignano Udinese), Fagagna, Gradisca d'Isonzo, Poffabro (Frisanco), Polcenigo, Sesto al Reghena, Toppo (Travesio) e Valvasone ndr) per festeggiare questa affermazione».

Commenti positivi anche da Markus Maurmair, sindaco di Valvasone Arzene e coordinatore Fvg dei Borghi più belli d'Italia (dieci in regione) per il quale «il risultato conseguito fino ad alcuni anni fa era inimmaginabile».

Geograficamente parlando, Venzone ha poco più di 2mila abitanti e si pone a 230 metri sopra il livello del mare, alla confluenza di due valli: quella del Tagliamento, che porta in Carnia, e il Canal del Ferro. Parte del territorio comunale è compresa nel Parco naturale delle Prealpi Giulie, una delle pochissime zone d'Italia in cui convivono i grandi carnivori un tempo diffusi su tutte le Alpi. Nel dettaglio, nei boschi e nelle montagne attorno alla cittadina sono stati censite varie specie di fauna selvatica, tra le quali 3 linci e 2 orsi, oltre che a ungulati vari, tra cui 70 stambecchi, circa 1000 caprioli e 50 camosci.

Nel 1965 il Ministero della Pubblica Istruzione aveva proclamato la cittadina monumento nazionale riconoscendone così l'importanza storico-artistica. Tra i punti di forza, le famose mummie, appartenenti ad un'epoca compresa tra il XIV ed il XIX secolo, ora conservate in un edificio vicino al duomo. Il processo di mummificazione non era dovuto all'intervento dell'uomo, ma a cause naturali (temperatura ed umidità adatte, alta presenza di solfato di calcio nel terreno). La popolarità di queste mummie era altissima già nei secoli passati, tanto che lo stesso Napoleone volle farne visita nel 1807.

Peraltro, proprio a causa dell'età avanzata della maggior parte degli edifici, Venzone fu quasi completamente rasa al suolo dal sisma che nel 1976 ha sconvolto il Friuli, ma grazie agli aiuti giunti da tutto il mondo e a un impegno costante e senza lacciuoli burocratici il paese è rinato e oggi viene citato come un modello della ricostruzione post-sisma.

Un’altra delle caratteristiche che, come si è detto, hanno avuto il loro peso nella vittoria è sicuramente quella della flora, assolutamente particolare. Di Venzone si conosce soprattutto la lavanda, nome tecnico Angustifolia Autoctona. Si tratta di un arbusto di medio sviluppo, sempreverde e rustico che fiorisce tra giugno e luglio. Viene coltivata per il suo delizioso profumo, intenso e delicato, ma viene usata anche per realizzare decorazioni, grazie soprattutto alle sue fitte foglie argentee. È una pianta abbastanza facile da coltivare, visto che predilige un’esposizione soleggiata ma resiste molto bene anche alle temperature rigide dell’inverno. Una nota profumata che vale un titolo.

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