Ventinovenne precipita dal sesto piano dopo aver trovato la ex in casa con un altro

La vittima è Daniel Ronconi. Il volo dopo una lite. Una testimone: «Si è buttato». Ma la Procura indaga e dispone l’autopsia. Il giovane lavorava come gruista in Ferriera e giocava a calcio nei tornei amatoriali
I fiori lasciati ai piedi del palazzo. In alto a destra il complesso di via Giulia, teatro della tragedia. Foto di Andrea Lasorte. In basso Daniel Ronconi
I fiori lasciati ai piedi del palazzo. In alto a destra il complesso di via Giulia, teatro della tragedia. Foto di Andrea Lasorte. In basso Daniel Ronconi

TRIESTE. Dramma in via Giulia. Un ventinovenne triestino, Daniel Ronconi, è precipitato dal balcone di un appartamento al civico 77, nei pressi del centro commerciale, in cui abitano la ex fidanzata e la figlia piccola di tre anni. Il giovane è caduto dal sesto piano, da un’altezza di circa venti metri, ed è morto alcuni minuti dopo l’impatto. Pochi istanti prima Daniel aveva trovato in casa della ex un altro uomo. Ci sarebbe stata una colluttazione con lui.

La tragedia si è verificata giovedì scorso a tarda sera ma viene a galla soltanto ora, con tutti i suoi dubbi e interrogativi. Potrebbe infatti esserti trattato di un gesto disperato oppure di un tragico incidente. Il caso comunque non è affatto archiviato. Servono accertamenti. Se ne sta occupando la Procura, con il pm Maddalena Chergia che ha chiesto l’autopsia sul corpo del ragazzo. Da quanto risulta l’esame autoptico è già stato eseguito dal medico legale.



Sul posto giovedì sono intervenuti i Carabinieri, rimasti fino a notte fonda. E, naturalmente, l’ambulanza: ma non è stato possibile fare nulla per salvare il ventinovenne, padre di una bimba, gruista in Ferriera e giocatore di pallone nei tornei amatoriali. Quello che è accaduto quella sera è dunque oggetto di indagini. L’esito dell’autopsia non è noto, anche se in prima battuta sembra che sul corpo - oltre ai traumi della caduta - non ci fossero segni di percosse o altro. Nulla di evidente, almeno, che possa far pensare ad un’aggressione.

Sono le undici passate quando Daniel arriva nell’appartamento. Poco prima era assieme a un amico a vedere la partita della Triestina. In quell’alloggio, dove il ventinovenne aveva abitato fino a non molto tempo fa (in questo periodo si era trasferito dalla madre), vive la ex fidanzata venticinquenne con la bimba di tre anni. Daniel ha le chiavi dell’alloggio. Nulla di strano, come confermano anche i vicini: nonostante i due avessero chiuso da un po’ la relazione, il ragazzo era spesso in quella casa. «Lo vedevamo accompagnare la bambina o portare su le buste della spesa», riferiscono alcuni condomini.

Non sappiamo perché il ventinovenne quella sera si presenta a casa della ex, a tarda ora. Per la bambina? O ci va per incontrare la ragazza, per un chiarimento o altro? Sta di fatto che quando Daniel entra, nota subito che nell’alloggio c’è un altro: un ventiseienne con cui la ex si frequenta. Il giovane è sul balcone. In casa c’è anche un’altra ragazza, una cugina di Daniel, che assiste parzialmente alla scena.

Secondo le testimonianze, tutto succede rapidamente: Daniel si scaglia sul ventiseienne prendendolo a pugni. «Chi è questo?», avrebbe anche urlato. «È il tuo amante?». La ex avrebbe cercato di calmarlo, mettendosi in mezzo tra i due uomini: «Stai tranquillo, c’è la bambina qui... ti spiego tutto».

Ciò che accade negli istanti successivi non è ancora chiaro. La colluttazione è continuata? La cugina sostiene di no: «Ricordo di aver preso in braccio la bambina per portarla via - ripercorre - poi ho visto Daniel che discuteva con la sua ex, aveva uno sguardo come dire...assente, sì assente. E poi ho in mente questa scena: lui che si arrampica sul parapetto del balcone... ho in mente le sue mani che si aggrappano...». Una ricostruzione, questa, al vaglio dell’autorità giudiziaria. Così come la testimonianza della ex e dell’altro giovane.

Quel che è certo è che il ventinovenne precipita dal sesto piano. Un volo di venti metri nel vuoto. Poi le urla disperate della ex fidanzata. I vicini che accorrono in strada. Le sirene dell’ambulanza. 

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