Venerdì nasce il “Gect”
di Francesco Fain
Dalla cortina di ferro al patto di ferro. Svolta storica nei rapporti fra Gorizia, Nova Gorica e San Pietro Vertojba.
Dopo una miriade di annunci, di conferenze stampa, di flash dei fotografi, il Gruppo europeo di collaborazione territoriale, meglio conosciuto con l’acronimo “Gect”, inizia a camminare con le proprie gambe. Venerdì, infatti, si terrà a Gorizia la prima assemblea dell’organismo che dovrà diventare “catalizzatore” di finanziamenti europei. L’appuntamento è per le 11.30 nella sala Ritter della Camera di commercio di Gorizia. L’occasione, nella quale verrà nominato il primo presidente, è molto importante, trattandosi del primo Gect in Europa solo tra enti di autonomia locale municipale e del primo accordo specifico fra Comuni sia in Slovenia che in Italia.
Candidato ad assumere la presidenza è l’onorevole Franco Frattini, già ministro degli Esteri e già vicepresidente della Commissione Europea. L’assemblea è composta, per parte italiana, da Davide Comolli, Valter De Gressi, Giuseppe Fiannacca, Pierluigi Medeot, Livio Semolic e Bernardo Spacapan.
«È un evento straordinario. Finalmente - il commento del sindaco Ettore Romoli - si concretizza il sogno di un organismo autonomo con personalità giuridica che nasce fra i tre Comuni frontalieri e che sarà un fondamentale motore di sviluppo per l’intera area. Con il Gect è stato creato non un ente che rappresenta i singoli Comuni di Gorizia, Nova Gorica e San Pietro Vertojba bensì un organismo che sarà espressione di tutto il territorio a cavallo del confine, rimettendo così insieme, dopo oltre 60 anni una comunità che la guerra aveva spezzato. La probabilissima se non certa elezione a presidente di Frattini darà prestigio al gruppo e consentirà di raggiungere agevolmente i centri decisionali dell’Ue, della quale è stato vicepresidente oltre che ministro degli Esteri». La sede del Gect sarà allocata provvisoriamente ad Informest, in attesa che possano essere disponibili gli spazi dello storico Trgovski Dom.
La novità assoluta del Gect è la sua dimensione municipale, tale da soddisfare appieno le esigenze di prossimità che la norma Ue si prefigge, individuando appunto i Gruppi europei di cooperazione territoriale come strumenti operativi, a servizio anche delle macroregioni.
Le opere che il Gect realizzerà sono dedicate alla mobilità di merci e persone, con la metropolitana leggera di superficie Adria A; alla produzione ecosostenibile di energia, con impianti a biomasse e con lo sviluppo della rete di teleriscaldamento (grazie all’utilizzo dei fondi strutturali Helena comunitari); alla rigenerazione urbana del territorio, molto vasto, interessato dalla vecchia linea di confine (con l’utilizzo dei fondi specifici denominati Jessica).
«Uno strumento nuovo, il Gect, dotato di personalità giuridica, capace di raccordare il territorio direttamente alle autorità comunitarie», aggiunge il sindaco Romoli. Significativo che il primo esempio nasca a Gorizia, dove la collaborazione tra i tre Comuni di Gorizia, Nova Gorica e San Pietro Vertojba ricongiunge territori e popolazioni innaturalmente divise e, definitivamente, supera la storia dolorosa del primo e secondo dopoguerra.
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