Venerdì 28 giugno in regalo con Il Piccolo un inserto di 32 pagine con 9 itinerari per le bici
È tempo di vacanze, di relax e di tempo libero da investire in quelle attività che durante l’anno, compresssi da mille impegni, si riesce a dedicare poco tempo. La bicicletta per molti è una passione o un credo, per altri è uno strumento di svago o un modo ortodosso per fare un po’ di pratica fisica. Si va così alla ricerca di itinerari, percorsi con molteplici attrattive, meglio se sono ciclabili, dove si può pedalare in santa pace trascinandosi dietro tutta la famiglia.
A questo proposito, i lettori domani troveranno in regalo con il Piccolo un inserto di 32 pagine interamente dedicato alle ciclabili del Friuli Venezia Giulia con tutta una serie di servizi di accompagnamento su equipaggiamento, bici scegliere, consigli del medico. Non una vera guida ma una prima pubblicazione (la seconda uscirà a metà luglio) che ha selezionato nove itinerari, uno più diverso dall’altro che vanno dall’istriana Parenzo fino a Sappada. Percorsi adatti a tutte le esigenze, quelli più dolci per famiglie e quelli più aspri e tortuosi per chi ha confidenza con la mountain bike e con sforzi fisici di una certa entità. Dal mare (Grado, Marano, Lignano) fino ai monti del Tarvisiano con percorsi più suggestivi e storico-culturali sui luoghi della Grande Guerra sia sul Carso Goriziano (monte San Michele e dintorni) sia sulla direttrice Cividale-Caporetto.
Sembra del resto che in regiene sia scoppiata la bici-mania. È vero, non siamo ancora a livelli dei Paesi del Nord, dove le piste ciclabili sono un’istituzione e le auto si fermano per far passare i ciclisti, ma qualcosa si sta muovendo. Soprattutto in regione. Perché qui, al centro dell’Europa, oltre ad essere una regione di ciclisti (e anche forti...alle Olimpiadi di Rio abbiamo mandato il trio De Marchi-Cecchini-Braidot) siamo pure diventati un luogo che accoglie i ciclisti. L’Alpe Adria è una pista extra-lusso, ci sono percorsi vallonati nel Pordenonese o nelle Valli del Natisone e del Torre, anche in Collina o nel Collio da leccarsi i baffi. Bici che spesso fa rima con enogastronomia e sviluppo turistico. E business. Sì, perché intorno alla bici, lo leggerete qui, c’è un giro d’affari di milioni solo in Fvg. Anche grazie alla moda del momento, un po’ costosa è vero (ma ci sono i contributi regionali) ma salva-passione specie per gli anziani o chi ha problemi di salute: le bici “elettriche”. Per diventare “l’Olanda dell’Italia” per quanto riguarda le due ruote dobbiamo fare ancora tanta strada, per esempio aumentando il rispetto per le bici da parte degli automobilisti, ma salire nel fine settimana sulla salita di Canebola, l’ascesa degli udinesi, e contare decine e decine di cicloamatori riempie d’orgoglio. Ma perché si va in bici? Ci sono una ventina di motivi “medici”, tra i quali: produce la perdita di peso, riduce le malattie cardiovascolari. Tenetevi forte...migliora anche la vita sessuale. Insomma, non resta che pedalare. —
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