Venduta l’Isola dei Bagni per 1,1 milioni

Prezzo finale battuto all’asta doppio del valore minimo al sesto tentativo. Il gruppo imprenditoriale potrebbe anche essere straniero
L'Isola dei Bagni a Monfalcone
L'Isola dei Bagni a Monfalcone

MONFALCONE Al sesto tentativo, e dopo che il valore era crollato dai 5,050 milioni di euro iniziali a poco meno di 800mila euro, l’Isola dei Bagni è stata venduta a un prezzo di 1,1 milioni di euro. Al migliore offerente. Il legale incaricato della vendita dal Tribunale di Gorizia, l’avvocato Alessandro Deboni, non si sbilancia, ma è evidente, a fronte dei 599.194,34 euro di offerta minima per la partecipazione alla vendita (secondo quanto previsto dal Codice di procedura civile), come all’asta abbiano partecipato più concorrenti, battutisi a suon di rialzi per raggiungere l’obiettivo.

Il prezzo finale di vendita è, del resto, quasi il doppio del valore dell’offerta minima, davvero stracciato per un’area di 117mila metri quadri e circa 10mila metri cubi di volume edilizio. Ora divenuti di proprietà di un gruppo imprenditoriale che potrebbe essere anche straniero, secondo i contatti avuti in questi ultimi mesi dallo studio degli architetti Federico Fabbro e Roberto Franco, che a fine 2013 erano stati incaricati dalla proprietà, la Itmar dell’imprenditore bolzanino Carlo Pivetti, di redigere il nuovo strumento urbanistico per la riqualificazione dell’area, scaduto da oltre dieci anni il Piano particolareggiato di iniziativa privata del 1995.

 

L’Isola dei bagni è ormai in svendita
Altran Isola dei bagni-spiaggia

 

Al momento dell’avvio della procedura di pignoramento immobiliare, il pool di professionisti era ormai a buon punto non solo con la progettazione del Piano attuativo, ma anche con le procedure autorizzative degli interventi dal punto di vista ambientale. A dimostrare interessamento, contattando lo studio, sono stati, però, anche imprenditori del Nord Italia. Non pare, comunque, che l’operazione sull’Isola dei Bagni sia legata in qualche modo a quella sull’Hannibal, il primo “marina” italiano, per la cui vendita, da quanto è emerso lo scorso mese, sono avviate trattative in maniera molto seria, con due investitori stranieri che si occupano di nautica e che hanno base in Austria e con un gruppo italiano che non è del settore ma è impegnato sul fonte delle costruzioni.

Sorpreso dalla velocità con cui si è sparsa la notizia della vendita, l’avvocato Deboni spiega solo che «i tempi sono comunque ancora lunghi. Sempre che il prezzo sia saldato, perché sennò si dovrà ricominciare da capo», avverte.

Per ora, comunque, sembra essere a un vero punto di svolta la vicenda scattata a fronte dell’atto di pignoramento immobiliare del Tribunale di Gorizia promosso quasi quattro anni fa dalla Bcc di Staranzano e Villesse. Resta comunque da vedere se la Bcc di Staranzano e Villesse otterrà soddisfazione. A vantare un diritto di ipoteca sul bene è anche la Cassa di risparmio di Bolzano con cui la Itmar a marzo del 2004 ha sottoscritto un contratto di finanziamento con garanzia ipotecaria per un importo di 3,2 milioni. Con la Bcc di Staranzano e Villesse nel 2009 la società ha stipulato invece un contratto di mutuo fondiario con diritto di ipoteca all’istituto di credito per complessivi 600mila euro. In base a un atto costitutivo di ipoteca volontaria, a favore della Bcc è stato inoltre intavolato un diritto di ipoteca per totali 163.216 euro. Nel 2015, comunque, la Bcc di Staranzano e Villesse ha potuto incamerare 225mila euro.

Intanto, in attesa di un rilancio, il degrado delle strutture e dell’area dell’Isola dei Bagni, la cui spiaggia per la terza estate di fila è stata off limits ai monfalconesi, avanza. Il presente è quindi ben lontano dal futuro immaginato, senz’altro con molta grandeur, ma basi poco solide, dall’ex patron della Triestina Flaviano Tonnellotto che rilevò la proprietà dal riminese Federico Sighinolfi e al quale poi subentrò la Itmar di Carlo Pivetti. Anche la società di Pivetti puntava, ancora nel 2013, a trasformare l’Isola in un marina con annesse strutture residenziali, valorizzando la spiaggia, affacciata verso Marina Julia, e il verde. La nuova proprietà al momento può comunque ancora muoversi, dal punto di vista progettuale, per riconvertire l’area all’interno dei parametri del “vecchio” Piano regolatore, non ancora sostituito dal nuovo Piano operativo comunale.

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