Vendita all’asta degli immobili ex Pci a Monfalcone: dem al palo, parco di Dobbia alla Bcc
MONFALCONE Sono rimasti tutti invenduti i “gioielli” della Fondazione Isonzo, la “cassaforte immobiliare” del Pci prima e dei suoi eredi poi, posta in liquidazione. Nessuno si è fatto avanti per le strutture di Androna Palmada e Selz a Ronchi dei Legionari, con i loro ristoranti e uffici, o per il negozio di viale Verdi a Monfalcone, già sede della libreria Rinascita, ma i dem non hanno nemmeno provato a riprendersi le sedi dei circoli della città dei cantieri e di Cormons. Il resto dei beni, per i quali è stato presentato un totale di 52 offerte, è stato invece ceduto con un rialzo medio di quasi il 32% che nel caso della Boschetta di Dobbia, sede storica della Festa dell’Unità di Staranzano, è stato del 94%. Ad aggiudicarsela è stata la Mutua assistenza del credito cooperativo, un’associazione di promozione sociale, sostenuta dalla Bcc di Staranzano e Villesse. Il che spiega come mai la Macc abbia potuto quasi raddoppiare il prezzo di partenza, battendo alla fine la cordata vicina ai dem, bloccatasi a 101 mila euro, ben dopo altri competitori, fermi attorno alla soglia dei 60 mila euro.
«Di più non si poteva – spiega il segretario del circolo Pd di Staranzano Antonella Bolletti –, visto che avevamo calcolato una spesa di altri 30 mila euro per mettere a norma il parco attrezzato». Quanto farà la Macc, come preannuncia il suo presidente Fabio Steccherini: «Abbiamo preso un’area delle feste e continueremo con quell’utilizzo degli spazi – spiega –. L’area deve restare così com’è: uno spazio a disposizione della comunità». Su chi potrà impiegare la Boschetta e come potrà farlo la Macc effettuerà le sue valutazioni e i suoi ragionamenti, in ogni caso. Pare, però, perlomeno per il momento, esclusa l’intenzione di usare il terreno per costruirvi una casa di riposo, progetto che la Macc ha accarezzato nell’arco degli ultimi 15 anni, fermandosi però poi davanti ai vincoli posti dalla normativa e alle difficoltà rispetto alla gestione della struttura.
L’area di Dobbia dovrebbe comunque vedere modificata la sua destinazione d’uso nel Piano regolatore nel caso in cui si intenda procedere con il progetto. Il Pd staranzanese dal canto suo confida su un contratto di locazione di 6 anni, rinnovato proprio quest’anno, come rileva Bolletti. «Prenderemo quanto prima contatti con la nuova proprietà – aggiunge –. In ogni caso della Festa dell’Unità dei democratici se ne riparla per il prossimo anno, visto che organizzarla quest’anno era impossibile, con le prescrizioni da seguire per il contenimento del nuovo coronavirus. Auspichiamo che il parco resti al servizio della comunità».
Quanto rischia di non avvenire invece a Turriaco, perché l’Area delle feste affacciata lungo via 25 Aprile, l’ex Strada provinciale 1, è stata acquistata da un privato, il cui progetto non pare dare seguito all’uso “ricreativo” dello spazio. Come il Comune avrebbe voluto. I rilanci dell’amministrazione locale si sono fermati però a 24.500 euro, 4 mila in più rispetto al prezzo base. «Anche se abbiamo una stima interna che valuta il bene in 30-35 mila euro, ho ritenuto che quello fosse il tetto massimo per non rischiare di incorrere nei rilievi della Corte dei conti», spiega il sindaco Enrico Bullian. Il Comune voleva impiegare l’area per eventi, manifestazioni, ma anche come sede dei centri estivi. Il Pd di San Pier d’Isonzo è invece riuscito a tenersi la sede, battendo altri tre privati.
«Era il minimo che potevamo fare per rispettare il lavoro e la storia di tanti compagne e compagni di San Pier che l’avevano costruita», afferma il segretario del circolo locale Enrico Gherghetta, preannunciando un momento di festa dopo Ferragosto. «L’idea è quella di farlo diventare uno spazio a disposizione di tutta la comunità», aggiunge Gherghetta, che sosterrà personalmente l’acquisto assieme ad altri iscritti al Pd. —
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