Vendevano passaporti bulgari: arrestate venti persone a Sofia

BELGRADO Il Paese, negli anni scorsi, si è erto a baluardo contro le migrazioni illegali e nella difesa del “limes” europeo, innalzando la prima barriera “anti-migranti” al confine con la Turchia. Ma allo stesso tempo, mele marce ben inserite nei corridoi del potere vendevano il passaporto bulgaro – documento Ue, prezioso per lavorare e viaggiare liberamente nell’Unione – a stranieri che non ne avevano il diritto. È lo scenario emerso in questi giorni in Bulgaria, dove più di venti funzionari dell’Agenzia governativa per i bulgari residenti all’estero (Dabc) – incluso il suo numero uno, Petar Haralampiev - sono finiti in manette nell’ambito di un’ampia inchiesta anti-corruzione.
A far scattare gli arresti, mesi di indagini della Procura speciale, che cercava di far luce su un complesso sistema illegale, al cui vertice ci sarebbe stato proprio Haralampiev. Secondo quanto è emerso ieri, si trattava di un vero e proprio gruppo criminale – sospettato dei reati di corruzione, abuso d’ufficio e contraffazione – che vendeva a caro prezzo a extracomunitari, circa 5 mila euro a documento, falsi certificati che provavano una origine bulgara degli stranieri. Certificati che, di fatto, erano il lasciapassare per ottenere la cittadinanza e il passaporto di Sofia, strategico perché permette di viaggiare nella Ue e di lavorare in altri Paesi europei, senza limitazioni. L’organizzazione era estremamente efficiente, il meccanismo collaudato.
«Intermediari offrivano passaporti bulgari» a cittadini stranieri, in testa «macedoni, ucraini e moldavi, senza origini bulgare» e senza diritto alla naturalizzazione, che pagavano per ottenere le carte, ha sintetizzato Radio Bulgaria. Le indagini dovranno chiarire anche quanti sono i “finti bulgari” creati dall’organizzazione criminale in questi anni, ma potenzialmente i numeri fanno impressione. Solo nei primi sei mesi dell’anno, infatti, circa 19mila stranieri “extra-Ue” hanno richiesto la cittadinanza, vantando lontane origini tra Sofia e Pleven, di cui 10.500 macedoni, quasi 2mila ucraini, 1.500 albanesi. Di questi, 10mila hanno ottenuto il passaporto bulgaro.
Se si prendono invece in considerazione gli ultimi 15 anni, la cifra delle domande sale a 185.000, quella delle cittadinanze concesse a 120.000. Impossibile al momento sapere quante siano quelle rilasciate irregolarmente, ma i media a Sofia hanno ricordato che i “diplomi” della Dabc sono alla base dell'intero processo. E hanno suggerito che il volume dei finti certificati sia enorme, una trentina a settimana. Haralampiev era in carica dal 2017 – e se le stime sono corrette si può pensare a migliaia di passaporti Ue distribuiti illecitamente. Di certo, a Sofia le cose dovranno cambiare. E proprio ieri il ministro della Giustizia ha annunciato modifiche radicali alle regole sulla naturalizzazione. Da introdurre entro fine anno. —
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