Vendemmia ricca in Italia Fa eccezione solo il Fvg
TRIESTE. Si può giudicare il bicchiere come mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda della propria indole, ma di sicuro, con la vendemmia alle porte, nel Friuli Venezia Giulia sembra valere di più l’opzione pessimistica. Secondo proiezioni dell’Assoenologi, la nostra sarà infatti l’unica regione in controtendenza. Rispetto al già difficile 2012, infatti, mentre le altre realtà dovrebbero garantire una produzione superiore, nel Fvg si parla di ulteriore calo di almeno il 5%. Nel dettaglio, dovrebbe essere prodotto vino nell’ordine degli 1,2 milioni di ettolitri.
Le montagne russe climatiche che hanno caratterizzato la fine dell’anno scorso e i primi sei mesi di quello corrente si sono fatte indubbiamente sentire. E l’indice del comparto è puntato soprattutto sulle violente e prolungate piogge di primavera, quando si è rovesciata sui vigneti regionali e soprattutto su quelli friulani la quantità d’acqua che di solito si registrava in un intero anno, agevolando le malattie della vite e in particolare gli attacchi di oidio. «È un’annata poco generosa - commenta Dario Ermacora, presidente regionale della Coldiretti - e lo diciamo fin dalla primavera. Il secco dell’anno scorso ha limitato la gemmatura, mentre la pioggia durante la fioritura ha compromesso la quantità e creato problemi di colatura degli acini. La siccità di quest’anno in luglio ha dato il colpo finale. Tra le più toccate la collina, in particolare, ma anche parte della pianura non irrigabile o irrigata....».
Non ci dovrebbero essere problemi di qualità, peraltro, ma, paradossalmente, proprio perchè l’uva sarà di meno. Ad Assoenologi spiegano dunque che il profilo delle piante è positivo, anche se «il calo nella quantità riguarderà soprattutto le varietà Pinot grigio, Friulano (il nuovo Tocai), Chardonnay, Cabernet Franc e Merlot». Va in controtendenza, invece, la Glera (il vitigno del Prosecco che in anni recenti è stato piantato anche in Friuli) che spunta un incremento del 10%». «È vero - conferma Ermacora - perchè il Prosecco è la varietà più generosa, e sarà anche quella che permetterà di contenere il dato produttivo».
Sulla qualità, peraltro, l’esponente Coldiretti preferisce non sbilanciarsi ancora. «Si parla di buona qualità - sottolinea ancora - perchè l’uva è poca, ma non credo che sarà un’annata memorabile, soprattutto per i bianchi. In condizioni come queste immagino manchi un po’ la sapidità dell’uva. E poi non è giusto dire ogni anno che l’uva è meglio di quella dell’anno prima, bisogna essere obiettivi.
«Fare stime è difficile - mette le mani avanti Filippo Felluga dell’omonima azienda - anche se è indubbio che i fattori climatici abbiano inciso pesantemente. Non mi sbilancerei sulle percentuali anche se si può dire da subito che sarà un’annata molto scarsa per il Pinot... Rispetto a un anno normale come è stato il 2011, è possibile ci sia un calo, ma credo ancora in un possibile aumento rispetto al 2012. Sulla linea dell’ottimismo o, se preferite, del possibilismo si colloca anche il direttore della Cantina di Cormons Luigi Soini. «Non è escluso - auspica - che i danni siano inferiori al previsto e si possa arrivare a una vendemmia sugli stessi livelli del 2012». Anche Sandi Skerk cerca di pensare positivo. Sul Carso la situazione è stata forse meno pesante «anche se qui le colature hanno interessato anche la Glera, oltre che Pinot grigio e Sauvignon... Il diradamento delle uve? In realtà il maltempo ci ha risparmiato un lavoro, perchè sennò l’avremmo dovuto fare noi, nel nome della qualità... A questo punto, mi bastano una ventina di giorni di sole e sarò più che contento».
Si chiude su una nota di speranza. Il Fvg si sta rifacendo sul mercato dei disagi sofferti a causa della stagione difficile: le prime contrattazioni sono addirittura in rialzo del 15-20% per le uve a bacca bianca. Quelle più colpite come Pinot grigio e Sauvignon, oltre che per Ribolla gialla e Prosecco.
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