Velo proibito a scuola, Riccardi (Fi) attacca il Garante dei diritti

Il capogruppo in Consiglio regionale: "Inaccettabile la minaccia di denuncia contro il preside di Cervignano. Perché Citti non è intervenuto nella stessa maniera quando un professore triestino ha rimosso il crocefisso dall'aula? Due pesi e due misure"

«È inaccettabile che il Garante dei diritti del Friuli Venezia Giulia (al secolo Walter Citti, ndr) sia intervenuto sulla vicenda del provvedimento anti velo che ha coinvolto il dirigente scolastico del Malignani di Cervignano, paventando nei confronti di quest'ultimo una denuncia per discriminazione».

Riccardo Riccardi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale
Riccardo Riccardi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale

Lo afferma il capogruppo consiliare di Fi, Riccardo Riccardi. «Allora io, a questo signore che è stato nominato dalla maggioranza di centrosinistra garante dei diritti - prosegue in una nota - chiederei come mai non ha usato gli stessi toni quando un insegnante ha tolto il crocefisso dall'aula in una scuola di Trieste. Perché non esistono discriminazioni religiose di serie A e di serie B. Quindi, se il garante denuncerà il preside del Malignani di Cervignano, allora io farò altrettanto, però nei suoi confronti, accusandolo di omissione d'atti d'ufficio».

Cervignano, il preside vieta il velo in classe
Una studentessa col velo in classe (Foto di archivio)

Riccardi si dichiara «disponibile a dimettermi da consigliere regionale per fare, nel caso venga istituita la figura, il Garante dei doveri, del quale mi pare proprio esserci un'oggettiva necessità. In questo momento ci vuole equilibrio, perché siamo seduti su una bomba sociale: è difficile spiegare ai nostri cittadini che da una parte c'è un facilitatore all'accoglienza dei profughi, mentre dall'altra non c'è nessun facilitatore - conclude - dedicato alla sopravvivenza di tanti disoccupati, cassintegrati e anziani in difficoltà».

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