Velisti uccisi in Croazia, i giudici annullano l'assoluzione dell'investitore

ZAGABRIA La Corte d'appello di Zara, in Croazia, ha annullato oggi martedì 8 maggio in appello la sentenza di assoluzione per l'imprenditore edilizio Tomislav Horvatincic, nel processo per la morte in uno scontro tra barche, accaduto nell'agosto del 2011, di due velisti padovani, i coniugi Francesco Salpietro e Mariella Patella. Lo scrive il giornale di Zagabria Jutarnji list.
La sentenza emessa lo scorso ottobre aveva suscitato scalpore e rabbia nell'intera opinione pubblica croata. Il controverso imprenditore era stato assolto perché la corte aveva accolto la teoria della difesa secondo cui al momento dell'incidente l'imprenditore era in uno stato di perdita di coscienza temporanea causata da una rara malattia. Questa spiegazione è stata ora totalmente respinta e i giudici d'appello hanno ordinato la ripetizione del processo davanti a un collegio composto da giudici che finora non si sono occupati del caso.
Inoltre, in un'analisi tecnica dell'incidente la sentenza d'appello sostiene che non ci sono prove su responsabilità della barca a vela dei coniugi italiani per lo scontro con lo yacht di Horvatincic, avvenuto di fronte alla cittadina di Primošten, vicino a Sebenico.
È la seconda volta che la sentenza di primo grado viene annullata. Nel 2016, al termine del primo processo, Horvatincic fu riconosciuto colpevole e condannato a venti mesi di prigione, ma con il beneficio della condizionale per una durata di tre anni. Per i giudici di primo grado si trattò di negligenza, anche questa spiegazione però respinta in appello.
Riproduzione riservata © Il Piccolo