Veleni tra magistrati e Trieste Libera

L’Anm denuncia i toni oltraggiosi e minacciosi. Giurastante: «Provocati da due giudici»

di Silvio Maranzana

Dopo l’intervento del presidente della sezione penale del Tribunale, Filippo Gulotta che ha definito «un’indegna gazzarra » la contestazione inscenata dai militanti di Trieste Libera nel corso dell’udienza di giovedì in cui si sarebbe dovuta esaminare l’eccezione di «difetto di giurisdizione italiana su Trieste», annunciando anche l’apertura di un fascicolo da parte della Procura, sull’episodio ha preso ieri posizione anche la giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati esprimendo «viva preoccupazione per i contenuti e le modalità della protesta avvenuta all’interno di un’aula di giustizia e seguita da messaggi su facebook anche con contenuti violenti e oltraggiosi ». La giunta dell’Anm «manifesta piena solidarietà al giudice Massimo Tomassini, oggetto di attacchi verbali da parte del gruppo di manifestanti ». I magistrati specificano inoltre che «si tratta di un fatto senza precedenti nel nostro distretto che impone di sottolineare l’esigenza che siano assicurate da parte delle forze di polizia le migliori condizioni di ordine e sicurezza per il sereno svolgimento dell’attività giudiziaria». La contestazione con fischi, applausi ironici, proteste e urla del tipo “Vergogna”, “Pagliacci”, “Ladri” è scoppiata allorché il giudice ha annunciato il rinvio dell’udienza al 22 gennaio e ha poi chiesto al carabiniere di turno di identificare una persona del pubblico. Ieri Roberto Giurastante che fa parte del direttivo di Trieste Libera e che è il querelante che aveva innescato la causa ha immediatamente controreplicato con una «segnalazione e reclamo su comportamenti inappropriati e immediatamente pericolosi per l’ordine pubblico dimembridella magistratura italiana in servizio nel Territorio in amministrazione fiduciaria» inviata al presidente del Consiglio e al ministro della giustizia «del Governo italiano quale titolare pro tempore, in forza del memorandumd’intesa di Londra del 5 ottobre 1954 del mandato fiduciario internazionale di amministrazione provvisoria del Territorio libero di Trieste». Riferendosi ai magistrati Tomassini e Gulotta, Giurastante nella segnalazione scrive: «Denunciamo tali atteggiamenti inappropriati di provocazione insisitita dei due magistrati e altri analoghi di autorità italiane operanti nel Territorio d’amministrazione fiduciaria e esprimiamo la preoccupazione che essi possano inasprire indebitamente la situazione generando anche disordini». È intervenuto ieri anche il patrocinatore di Giurastante, l’avvocato Edoardo Longo nei cui confronti Gulotta ha detto di aspettarsi una presa di posizione da parte dell’Ordine degli avvocati. «Considero l’espressione usata dal dottor Gulotta nei miei confronti -ha replicato ieri Longo - sia offensiva che in tutta evidenza minatoria. Agirò nei confronti del magistrato che, non essendo stato presente, non può permettersi di offendere nessuno. La condotta del giudice dottor Tomassini non è stata all’altezza dell’udienza che ha presieduto».

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