Vascotto: «Questa regata la più bella festa di Trieste»
TRIESTE. In golfo, nell’allenamento di ieri pomeriggio con la sua Robertissima (il minimaxi del patron Roberto Tomasini Grinover), Vasco Vascotto si è inventato un vivace duello con la Jena di Furio Benussi. Una volta tornati a riva, poi, i due sono stati i divertiti protagonisti di una intervista-doppia inventata da Maddalena Mayneri (l’ideatrice di Cortinametraggio, partner di Jena). Un’occasione per ridere, scherzare e anche prendersi bonariamente un po’ in giro in un’atmosfera molto, ma molto triestina.
La Barcolana è questa, e anche tra i top-skipper il clima è quello della sfida tra vicini di ormeggio al circolo. Oggi, poi, è una giornata davvero particolare per Vasco: è il suo compleanno (non si offenda per la rivelazione: sono 46) e ha una voglia matta di festeggiare domani regalandosi questa edizione numero 47 della Regata d’Autunno. Anche perché sembrerà impossibile, ma Vasco la Barcolana l’ha vinta una volta sola. «Non mi ricordo più nemmeno che anno era, forse il ’99 (in realtà era il ’98, ndr), e io ero su Riviera di Rimini, con, tra gli altri, Pelaschier e Cian».
Ha vinto tutto il resto, Vasco, nella sua carriera, a partire da qualcosa come 18 titoli mondiali, 11 europei e 23 italiani (se le statistiche sono aggiornate, ma forse i numeri esatti ormai non li conosce nemmeno lui!), partecipando anche a una Luis Vitton cup con Mascalzone Latino. «Ma se mi si chiede quale è la classe che amo di più rispondo senza esitazione: la Tp52». E se invece gli si chiede un commento sulla Coppa America attuale, lui storce il naso. «Monoscafi o catamarani? Non ho un-dubbio-uno. Questa coppa America qua non mi piace. Per niente. Doveva essere un boom mediatico (assai facile poi nell’era di Internet) e invece è stato un clamoroso flop. E lo sapete perché? Perché un film senza gli attori è un film che fa schifo (lui in realtà usa un’altra espressione..., ndr). Guardate questa Barcolana: la gente viene sulle Rive, incontra gli skipper, passeggia qua, fianco a fianco con gli equipaggi. Ricordate la Coppa America a Valencia? C’era una folla immensa, ogni equipaggio era superseguito. C’era tifo, c’era partecipoazione. Adesso? Ci sono poche barche, questi catamarani, e ancor meno velisti. Nessuno li segue, nessuno li guarda. E poi, credetemi: andar veloci non significa andare bene».
E allora rituffiamoci in pieno clima e in pieno spirito Barcolana, «la più bella vetrina di Trieste» come dice Vasco: Esimit non c’è e, come dice Mitja Kosmina, sarà una regata più “proporzionata”. Chi vince, tra Jena, la sua Robertissima e magari il Volvo Tempus Fugit di Alberto Bolzan? «Mitja Kosmina sarà anche sloveno, ma quando parla in italiano trova sempre le parole giuste. Dire che una Barcolana senza Esimit è una regata proporzionata è assolutamente perfetto. E’ straordinariamente molto più attesa: in giro si parla tantissimo, ognuno ha il suo favorito, c’è un clima caldissimo. E questa è la Barcolana. Fino all’anno scorso invece si diceva “tanto vince Esimit” e ogni discussione finiva lì. Dire che senza la barca di Igor Sim›i› è una flotta più proporzionata è dunque assolutamente perfetto. Chi vincerà? E chi lo sa. Jena, anche secondo me, è la grande favorita. E’ una barca studiata apposta per il golfo e per la Barcolana mentre la nostra Robertissima è barca più “regolamentata” visto che fa il circuito dei minimaxi. Se la Barcolana fosse un bastone non avrei dubbi, vinciamo noi, ma un bastone non è, anche se dalla nostra abbiamo il fatto che siamo un equipaggio di altissimo livello assai allenato e affiatato, abituato a fare regate (nel team anche un altro triestino, Stefano Spangaro, ndr) e quindi magari possiamo essere più rapidi in determinate manovre. E poi, appunto, c’è anche il Volvo di Bolzan, Tempus Fugit, che può essere terribilmente competitivo».
E passata la boa dei 46 anni, e passata anche la Barcolana, dove continuerà il prossimo anno a vincere Vasco Vascotto (con licenza di toccare tutto il toccabile...)? «Intanto, pensiamo a dove continuerò a regatare... E allora dico TP42 e dico Robertissima: sta per essere varata l’evoluzione della barca attuale, perché dopo due secondi posti nel mondiale ora vogliamo vincere».
GuidoBarella
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo