Vard che riparte e l’intesa Stx. Così Fincantieri macina record
TRIESTE Un portafoglio di ordini sempre più gonfio, che si è arricchito con l’annuncio di una nuova mega commessa per Msc, due navi sulla scia di Seaside e Seawiew, un carico di lavoro che vale più di sei anni e da otre 25miliardi di euro, ma soprattutto risultati in linea con gli obiettivi del piano industriale 2016-2020. Queste in sintesi le ragioni alla base dell'over-performance del titolo Fincantieri che dalla quotazione iniziale in Borsa (il 3 luglio 2014) pari a un prezzo per azione di 0,78 euro ha raggiunto il valore record (l’11 dicembre 2017) di 1,32 euro, massimo valore storico mai raggiunto, registrando una crescita del 69%.
Primo attore globale
Valori significativi per un titolo industriale del Gruppo Fincantieri, primo attore globale nel settore cantieristico europeo e mondiale dopo l'acquisizione del 51% di Stx France, posseduto per il 71,64% dall'azionista di riferimento di Stato, Fintecna e per il 28,36 % da un'azionariato diffuso che oltre alla presenza, non rilevante, di qualche fondo finanziario, ha le sue radici nel retail diffuso. Una performance finanziaria ben visibile e spiegata dal grafico a lato e che mette in rilievo le tappe fondamentali alla base delle variazioni di prezzo. L'avventura per Fincantieri è iniziata a luglio 2014 con un debutto in Borsa costellato da incertezze e preoccupazioni dal fronte sindacale. Timori smentiti dai dati e dalla consapevolezza che alla base della crescita del titolo non ci sono architetture finanziarie, ma solidi fondamentali industriali. Nel 2015 l'anno più critico, dopo il profit warning di Vard che ha messo in rilievo le difficoltà dei cantieri europei e brasiliani e che ha costretto Fincantieri a rivedere il piano industriale nel 2016 sul quale è annunciata una nuova correzione per il 2018. E proprio a inizio 2016 si sono sentiti gli effetti sul titolo che, l'11 febbraio ha fatto un tonfo scendendo a -0,27 euro per azione a chiusura dei mercati. Da quel momento le azioni di Fincantieri, beneficiando da un lato dalla pubblicazione del nuovo business plan e poi dai risultati 2016, hanno ricominciato a risalire di prezzo. Soprattutto per i dati del 2016 che confermavano che l'azienda era in linea con la crescita dichiarata nel piano industriale.
La spinta decisiva
Fincantieri ha ricominciato a vedere sereno in Borsa perché il titolo ha ripreso a correre e il trend si è confermato nel corso di tutto il 2017. Una spinta decisiva è arrivata a marzo 2016 perché i numeri rientravano tutti nelle previsioni di bilancio e piano industriale, allo stesso tempo anche Vard ha ricominciato a macinare con nuovi clienti e il mercato ha ricominciato a vedere positivamente la situazione anche a Piazza Affari. Da fine marzo sul titolo è cominciato a soffiare il vento di Stx France. Ad Aprile la Corte di Seul ha accettato l'offerta di Fincantieri per l'asset Stx e ci sono state due attività separate, da un lato quella sulla Corte di Seul nella procedura fallimentare e dall'altro quella con la Francia sul fronte dell'attività industriale. Notizie che hanno fatto correre il titolo dopo l'ok del Tribunale e poi con l'inizio delle discussioni con la Francia di Hollande.
Nazionalizzazione di Stx
Da aprile ad agosto il titolo è cresciuto molto perchè il mercato aveva forti aspettative e infatti c'è stata una perfomance del +32% con il prezzo salito fino a 0,91, poi 0,93 euro a chiusura di giornata a fine luglio. Poco dopo l'annuncio del nuovo presidente francese, Emanuel Macron della nazionalizzazione di Stx e il titolo ha subito un crollo. Una pressione negativa durata fortunatamente poco per Fincantieri, il mercato infatti vedeva rosa nonostante l'intervento a gamba tesa dei francesi, e il titolo ha ricominciato a crescere in maniera vigorosa fino al momento della chiusura della vicenda Stx, il 27 settembre, con un picco massimo sul mercato pari a 1,12 euro per azione. Non è finita, Fincantieri poco dopo ha presentato i risultati di bilancio che sono stati approvati, con ricavi al 30 settembre in incremento del 10,7% rispetto al medesimo periodo del 2016, l'Ebitda del 6,5% in aumento del 14% rispetto al 30 settembre 2016 (era al 5,7%). Carico di lavoro e ulteriori sviluppi commerciali hanno fatto il resto, da ultimo l'accordo di cooperazione tra Italia e Francia per la creazione di un leader globale della cantieristica civile e militare. L’11 dicembre valore storico mai raggiunto a 1,32 euro.
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